Migliorano le condizioni di Eugenio Bove, il 18enne di Ferrazzano rimasto ferito sabato notte poco prima del concerto del trapper Sfera Ebbasta nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Il giovane molisano è ancora ricoverato in Rianimazione all’ospedale Torrette di Ancona, ma dalle corsie del reparto trapela un cauto ottimismo. Ieri pomeriggio è stato diramato il bollettino medico sulle condizioni dei 7 ragazzi trasportati in codice rosso al pronto soccorso nella notte della strage: «Sono stati estubati e respirano spontaneamente quattro dei 7 pazienti ricoverati nelle rianimazioni dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona per i traumi riportati nella calca della discoteca. Per tre di loro le condizioni seppur stabili sono ancora critiche. La prognosi per tutti rimane riservata. Si tratta di pazienti che oltre al trauma hanno subito un periodo più o meno prolungato di asfissia le cui conseguenze andranno valutate nel tempo». Anche in paese si susseguono notizie sulle condizioni di Eugenio: secondo gli amici e le persone vicine alla famiglia, che ha raggiunto l’ospedale di Ancona sabato notte non appena saputo della tragedia, il 18enne sarebbe uscito dal coma farmacologico indotto dai medici. Ieri mattina nelle aule dell’Istituto Marconi (non il Romita dove Eugenio era iscritto l’anno scorso) è risuonato in filodiffusione un messaggio di vicinanza e di pronta guarigione che i compagni, i docenti e il dirigente hanno dedicato alla famiglia e al giovane ferrazzanese.
Intanto gli inquirenti sono al lavoro: si indaga per omicidio preterintenzionale, lesioni colpose e dolose nei confronti del minorenne (il 17enne fermato a Senigallia e trovato in possesso di droga) indicato come colui che venerdì notte avrebbe spruzzato lo spray urticante alla Lanterna Azzurra. E si indaga sul altre sette persone – i tre titolari, tra cui l’amministratore, della società Lanterna Azzurra Clubbing che gestisce la discoteca e i quattro proprietari dell’immobile – per concorso in omicidio colposo aggravato, per quanto riguarda la gestione del locale, la vendita dei biglietti e la sua sicurezza. A fare un punto sull’inchiesta sulla strage di Corinaldo sono stati gli inquirenti, guidati dal procuratore capo di Ancona, Monica Garulli, e dal procuratore per i minorenni del capoluogo marchigiano, Giovanna Lebboroni. Per entrambi i filoni d’indagine, però, i pm hanno sottolineato che tutto è ancora da accertare.