Nel suo ruolo di commissario della sanità del Molise Angelo Giustini non vuole essere chiamato ‘generale’. Non gli piace che si usi il titolo militare nel mondo ‘civile’. In sanità è dottore.
La chiede come «gentilezza». Questione di stile, che probabilmente dà l’idea dell’approccio che avrà il dottor Giustini all’incarico. La sanità non è materia da trattare come si fa nei comandi e nelle caserme.
Martedì pomeriggio ha avuto il primo incontro al ministero della Salute, in cui sono state affrontate le «formalità istituzionali». Ha accettato l’incarico e c’è stata quindi una presa di contatto con i dirigenti del dicastero guidato da Giulia Grillo. Presto ci sarà un nuovo vertice. Lo ha anticipato anche il sub commissario Ida Grossi ieri a Primo Piano: in una riunione con entrambi i Ministeri coinvolti, Economia e Salute, sarà fatto il punto in maniera operativa. A Giustini, medico e generale della Finanza in congedo (ha diretto fra le altre cose la direzione Sanità delle Fiamme Gialle), e all’ex dg dell’Asl di Asti saranno assegnate competenze e obiettivi differenti nella gestione del piano di rientro dal debito.
La data del summit è ancora da stabilire, l’aggiornamento con cui Giustini ha lasciato martedì il Lungotevere di Ripetta è «alla prossima settimana».
Per il resto, nelle sue prime dichiarazioni, il commissario è molto sincero. Non conosce la situazione e non può già dire quali saranno le sue prime mosse, lo dice chiaramente nell’intervista telefonica a Teleregione: «Non ho sotto gli occhi la problematica, tutto qui». E aggiunge: «Non so inventare». Né ancora ha idea di quando ci sarà l’insediamento.
In piano di rientro dal 2007 e commissariato dal 2009, il Molise volta l’ennesima pagina nella gestione della sanità. Il programma operativo scade il 31 dicembre, quindi tra i primi compiti della nuova struttura commissariale c’è la stesura del nuovo. E poi l’uscita dal commissariamento, oggi meno lontana di cinque anni fa, sia dal punto di vista finanziario sia per quanto riguarda l’erogazione dei servizi e quindi dei livelli essenziali di assistenza. A guidarla, un generale che in questo incarico non si sente tale.
Intanto oggi alla Conferenza delle Regioni si discuterà anche dei commissariamenti. I governatori si erano espressi a favore della posizione di Donato Toma, chiedendo quindi di nominare i presidenti di Regione commissari della sanità. Ma l’esecutivo giallo-verde ha tirato dritto e si attende ora la reazione dei presidenti. Ieri in commissione Salute è stato approvato un documento contro l’incompatibilità. Stamane sarà integrato, l’azione congiunta di Toma e del collega della Calabria Oliverio dovrebbe portare alla richiesta di ritirare le nomine in autotutela.
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