Isernia si è stretta alla famiglia Cancelliere. In duecento ieri hanno partecipato alla fiaccolata organizzata dall’assessore provinciale Filomena Calenda. Erano presenti anche il presidente dell’Ente di Via Berta, Luigi Mazzuto e Tina Fiorenzo, consigliera per le pari opportunità. Uno striscione con la scritta “Per ricordare Stefania e tutte le altre donne vittime di violenza” ha aperto il corteo che è partito da piazza Stazione ed ha raggiunto il centro storico fermandosi davanti alla Chiesa di Santa Chiara. Una scelta precisa, motivata dal fatto che il padre di Stefania, Franco Cancelliere, è stato il Priore della Confraternita del Santissimo Sacramento. Nel corteo tantissime erano le donne presenti. Ognuna aveva in mano una foto di Stefania e in silenzio partecipava a un momento di grande e profonda solidarietà umana. Tra le 200 persone che hanno partecipato all’evento c’erano anche i cugini di Stefania Cancelliere i quali hanno scelto di non parlare con i giornalisti.
“Una testimonianza era doverosa – ha dichiarato l’assessore Filomena Calenda – Dall’inizio del 2012 sono già 60 le donne vittime di violenze. Noi dobbiamo assolutamente fermare questo fenomeno sensibilizzando le istituzioni, chiedendo a tutti di fare di più. Abbiamo voluto organizzare il corteo per essere vicini alla famiglia di Stefania, per fare sentire l’affetto della comunità isernina, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica”. Va detto che all’evento ha fornito un contributo organizzativo anche il vescovo Visco che ha voluto mobilitare, attraverso la Diocesi, sia la Caritas che gli scout. Tra i presenti si notavano molti volti di giovani ragazze, le più esposte a fenomeni di stalking che frequentemente sfociano in violenza. Evidentemente il problema è molto più sentito di quello che appare. Rita Di Fiore, coordinatrice del centro ascolto donne, certamente lo può testimoniare avendo un punto di osservazione specifico. “Siamo qui anche per dire alle istituzioni di fare qualcosa – ha dichiarato Di Fiore – Sono necessarie maggiori risorse finanziarie per la prevenzione e per stare vicini alle vittime”. Giunto davanti alla chiesa di Santa Chiara, il corteo si è fermato per pregare insieme a don Luigi Russo, il quale, nel ricordare la figura di Stefania, ha sottolineato come sia riuscita a sconfiggere la morte donando i suoi organi. Don Luigi Russo ha concluso ricordando a tutti che la vita è un valore e quindi va sempre difesa.