Tutti con Zingaretti in Molise? Non proprio. Gli ‘altri’ si organizzano e si fanno sentire. La campagna per il congresso nazionale si annuncia pepata.
Nicola Messere è il coordinatore regionale della mozione Martina. Responsabili provinciali di Campobasso e Isernia sono Luca Iosue e Franco Capone. A Termoli il referente è Matteo Patavino. In settimana a Roma si è svolto un summit operativo (foto).
«Né nostalgia né rottamazione: il Pd deve rinnovarsi profondamente ma non si può prescindere dall’orgoglio per l’appartenenza e di quanto di buono hanno fatto i nostri governi», spiega.
Lo scenario locale è ancora più effervescente. E qui Messere è più diretto: «Zingaretti ha detto che per Di Maio e Salvini gli italiani sono polli di allevamento. Non lo sono per lui, evidentemente, ma mi va di rispondergli che non lo sono neanche i molisani».
Messere, partita difficile ma voi siete convinti.
«Lo siamo innanzitutto per i contenuti della mozione di Maurizio Maurizio Martina. Zingaretti propone di fare un altro partito. Anche le sue dichiarazioni sul simbolo del Pd che per le europee non è un dogma vanno in questa direzione. Giachetti, invece, ripropone il renzismo che pure ha dimostrato le sue falle. Con Martina proponiamo di rinnovare il Pd negli uomini e nella strategia ma di mantenerne le motivazioni costituenti e aggiungervi caso mai radicalità. Siamo orgogliosi dell’appartenenza e di ciò che di buono abbiamo fatto, senza nascondere invece l’attenzione per quello che abbiamo sbagliato. Senza dimenticare che Martina ha gestito il partito facendo unità e senza paura di andare sul territorio e fra la gente a prendersi anche gli schiaffi».
In Molise la partita è ancora più difficile. Il fronte Zingaretti è assai nutrito.
«Guardi, in Molise vuole rifondare il Pd chi non ha votato Pd il 4 marzo e ha contribuito con il suo non voto o sparando cannonate su di noi alla vittoria dei 5 Stelle alle politiche. E del centrodestra alle regionali. Ho letto sul vostro giornale l’intervista a Pierpaolo Nagni, cui va tutta la mia stima personale e politica, ci mancherebbe. Ma lui vuole rifondare il mio partito, il partito per chi mi spendo da 30 anni? Era giusto rifondasse la sua formazione centrista… Michele Durante, che ha contribuito a demolire il Pd, si candida a guidarlo? Potrebbe fare il segretario di Leu!».
Leu non c’è più…
«Dato di fatto e prospettiva politica? Comunque in tutta Italia tutti sono al fianco di Zingaretti perché vogliono che il Pd rompa con il passato e si rinnovi coi dirigenti di altri partiti. Non cambiandolo dall’interno, come facciamo noi. E poi, guardi, arriviamo a Ruta: da senatore, insieme ai dirigenti del partito certo, non è stato capace di tenere unito il Pd. Bordate sul partito, cannonate sul governo di centrosinistra. Per lui faceva tutto schifo, se posso scendere a questo livello… Beh, a tutto c’è un limite!».
Di sicuro gli osservatori di questo congresso si divertiranno!
«Noi porteremo avanti il dibattito sui temi nazionali. Le cose che stiamo vedendo, l’approccio con cui è venuto Zingaretti non ci piacciono minimamente. Non è utile a che amici e compagni continuino a militare serenamente perché si continua a praticare la diffidenza verso gli altri, non certo si ricrea lo spirito di comunità. Peraltro, si intesta la patente di nuovo chi nuovo non è. E poi si strizza l’occhio ai 5 Stelle che al governo stanno dimostrando quanto siano in antitesi col Pd».
A livello locale cosa farete?
«Per ora guardiamo come si svolge il congresso regionale. che, ripeto, non ci piace come è iniziato».
ritai