Sulla sorte delle Carresi 2019 non ci saranno provvedimenti d’impero delle autorità centrali provinciale e regionale, ma si avvierà un percorso di concertazione con gli enti locali e le associazioni carristiche.
E’ quanto emerso ieri mattina in prefettura, nel tavolo tecnico preliminare, aperto solo alle istituzioni del capoluogo, riunito come da programma, poco prima delle 11: presenti il presidente della Regione Molise, il questore di Campobasso, il comandante provinciale dei Carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, il direttore del settore Igiene e Sanità Pubblica dell’Asrem, il direttore della Sanità animale dell’Asrem, un funzionario dell’assessorato ai Lavori Pubblici della Regione. Un indirizzario che secondo l’associazione Unione Carresi non era completo.
«I sindaci sono pregati di voler far pervenire copia del progetto delle manifestazioni corredata, per ciascun Comune, da: planimetria dell’area, relazione tecnica e documento di valutazione del rischio».
Questo il corpo della comunicazione inviata dalla prefetta Maria Guia Federico ai tre primi cittadini di Portocannone, San Martino in Pensilis e Ururi, oltre che al presidente dell’associazione Unione Carresi, che le raggruppa tutte, assieme anche a quella di Chieuti.
Appena postata la notizia della convocazione di venerdì prossimo c’è stata una ridda di commenti, non tutti improntati alla fiducia e all’ottimismo. Ha voluto fugare i dubbiosi con la propria sensazione il presidente dell’Unione Carresi Pasquale Di Bello. «Io invece mi fido e sai perché? Perché è l’unico presidente di Regione ad aver preso seriamente a cuore le Carresi. È dal 30 di aprile che ci mette la faccia, e tu sai bene che non ha nulla da guadagnarci: le Carresi sono materiale esplosivo per i politici». Per Nicola Vitale, inveve, «Un primo grande sollievo, non avevo dubbi sull’apertura delle istituzioni e sul senso di responsabilità di tutti. Sono contento personalmente e come Unione Carresi sono sicuro anche il popolo dei carri. Come sempre ampia disponibilità al dialogo, al confronto e rispetto verso chi ci rappresenta e verso chi deve assumersi delle responsabilità primarie, questo non dobbiamo mai dimenticarlo perché parlare è un conto poi andare nel concreto dei fatti è tutt’altra cosa. I carri e il popolo delle carresi anche nel 2019 non deluderanno nessuno, saremo al fianco delle istituzioni a tutela di questo patrimonio, fatto di fede, di tradizione, di cultura, di identità ma anche a tutela di tutti gli interessi in campo ad iniziare dalla sicurezza delle persone e dal benessere animale, le premesse oggi vanno ogni altra aspettativa. Fiducia più che rinnovata e il mio pensiero va sempre a chi sta accudendo gli animali nelle stalle con tanta abnegazione».