Un gruppo di cittadini molisani ha scritto una lettera al presidente Iorio, in merito alla ribellione degli ex consiglieri regionali ai tagli previsti al loro ricco vitalizio. “Mentre siamo costretti a pagare I’Imu, i ticket sanitari, I’Irpef ed anche le addizionali regionali che rendono ancora più insostenibile il fardello delle tasse che già gravano su tutte le famiglie (e soprattutto su quelle di chi ha perso il lavoro e non sa neppure come dar da mangiare ai suoi familiari) – scrivono i cittadini – apprendiamo che gli ex consiglieri regionali si sono ‘‘ribellati’ alla riduzione – piuttosto limitata – dei loro ricchi vitalizi e pretendono ‘‘giustizia’ chiedendo di riavere urgentemente quel poco che è stato loro tolto. Abbiamo appreso – si legge nella lettera – che si tratta di un centinaio di persone che ogni mese incassano da oltre mille fino a quattromila euro, somme di gran lunga superiori alla modesta pensione che riceve un operaio dopo quaranta anni di lavoro, mentre questi ex consiglieri le ricevono generosamente dopo aver ‘‘lavorato’ in Consiglio regionale per un numero di anni molto inferiore. Nonostante il Molise sia in crisi il bilancio regionale (che dovrebbe servire, oggi particolarmente, per aiutare tutti i molisani) deve invece mettere da parte, come si legge, alcuni milioni di euro ogni anno – e chissà ancora per quanto tempo – solo per finanziare i lauti emolumenti di chi non svolge più alcun ruolo istituzionale; il danno è doppio, perché si sottraggono risorse alla comunità e si utilizzano per consentire una vita privilegiata a pochi fortunati. Siamo profondamente amareggiati – sottolineano i nove cittadini firmatari – e ci rivolgiamo a lei per farci ascoltare come cittadini e perché faccia veramente giustizia in una vicenda che è moralmente scandalosa: con quale coraggio si può chiedere di non toccare un vitalizio di tre o quattromila euro ai mese, mentre ci sono persone che hanno perso il lavoro e famiglie che non hanno un euro per vivere? Con quale temerarietà si può chiedere ostinatamente di conservare un privilegio, mentre il governo taglia spese, stipendi e pensioni per non far fallire una nazione intera? Con quale pretesa possono chiedere ad un’intera comunità regionale di continuare a pagare vitalizi sproporzionati, mentre tutti sono costretti a tirare la cinghia e gli stessi consiglieri in carica hanno tagliato la loro indennità e rinunciato da questa legislatura al vitalizio? Se lei ha chiesto sacrifici a tutti i molisani non può assolutamente giustificare una richiesta che è provocatoria ed inaccettabile, se esiste davvero un’etica nella politica; se c’è un intervento da finanziare immediatamente quello è il reddito minimo di cittadinanza per le famiglie indigenti e non la restituzione agli ex consiglieri di quel poco che è stato loro tolto. La Regione ha il dovere di aiutare chi è nel bisogno e non di perpetuare situazioni di favore – assolutamente ingiustificate – per pochi fortunati. Lei ha deciso di tornare tra Ia gente per capire le sue difficoltà e tracciare la strada del futuro; cominci a dare un segnale chiaro innanzitutto in questa vicenda. Così tutti capiremo se esiste un’amministrazione che pensa, con spirito di giustizia, a tutti i molisani o vuole continuare a preservare la casta”.