“La Regione prima ci ha voluto e poi ci ha ripudiato”. Così Antonio Cicchetti, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, parla del momento difficile vissuto dalla struttura di contrada Tappino, aggiungendo che al momento “i licenziamenti sono necessari, i tagli ai posti letti non si sono mai fermati, mentre l’integrazione con il Cardarelli è solo una chiacchiera”. Cicchetti lo ha detto oggi in conferenza stampa, spiegando che “quando è nata la struttura erano previsti 300 posti letto, poi sono scesi a 220 e, con il piano di rientro per il deficit, sono stati imposti ulteriori tagli fino ad arrivare agli attuali 120. Se la regione non ci fornisce le risorse non si può andare avanti. Abbiamo verificato una situazione economicamente insostenibile perché i costi erano troppo elevati sia per la struttura e sia per il personale”.
“Il Cda – continua – ha riflettuto a fondo, ha cercato tutte le possibili soluzioni. Non potevamo lasciare una situazione che provoca continui disavanzi. Così saremmo costretti a chiudere. I licenziamenti si faranno nei prossimi mesi e riguarderanno 49 persone (su circa 500 dipendenti). Saranno soprattutto infermieri, alcuni medici e pochissimi ausiliari, mentre non sarà coinvolto il personale amministrativo. I sindacati sono stati già informati nei giorni scorsi e ci sono ora 45 giorni di tempo per raggiungere un accordo con loro. I criteri dei licenziamenti sono quelli che stabilisce la legge e non la Fondazione: carichi di famiglia, anzianità ed esigenze tecnico-produttive”.