Quasi 94 milioni di crediti verso altre Regioni che recuperano abbondantemente gli oltre 70 che il Molise paga per i suoi residenti che si ricoverano altrove. Il saldo positivo è pari a 23,2 milioni. Si deve alla mobilità attiva prodotta da Neuromed e Cattolica e mette il Molise nel gruppo delle Regioni col segno più.
Il dato emerge dal rapporto Sdo 2017 (schede di dimissioni ospedaliere).
In linea generale sono circa 191.928 ricoveri in mobilità in meno rispetto alle Sdo 2016 e anche considerando i ricoveri per tumore, radioterapia e chemioterapia (in tutto 86.963), contati a parte, i ricoveri in meno sono 101.165.
Il peggior saldo negativo in Italia è quello della Campania con -54.810 ricoveri, seguita dalla Calabria (-49.038). Tra le Regioni in piano di rientro, i due soli saldi positivi sono quelli del Lazio (+8.274 ricoveri) e del Molise (+414 ricoveri) che è anche l’unico saldo positivo di tutto il Sud.
Tra le Regioni non in piano di rientro presentano saldi negativi Piemonte (-8.166), Valle d’Aosta (-203), Trento (-1.673), Liguria (-7.711), Marche (-5.085), Basilicata (-6.646) e Sardegna (-10.054).
Ma che direzione prendono i viaggi della speranza? Al Nord è accentuata la mobilità di confine, quella cioè tra Regioni vicine tra loro. La maggior parte dei pazienti in mobilità dal Piemonte va in Lombardia, dalla Valle d’Aosta va in Piemonte, dalla Lombardia in Emilia-Romagna e così via anche al Centro.
Al Sud la Campania registra i maggiori spostamenti verso il vicino Lazio, ma a seguire c’è la Lombardia, che diventa luogo di elezione per i pazienti in mobilità di Puglia, Sicilia e Sardegna e per quelli della Calabria, come in Campania, è al secondo posto dopo il Lazio.
Mettendo in classifica le Regioni secondo la percentuale del saldo dei ricoveri rispetto al totale di quelli registrati nel 2017, al primo posto c’è l’Emilia Romagna, in positivo dell’’8,24% (lo scorso anno era il 9%), seguita dalla Lombardia (6,73%, lo scorso anno era al 7,2%) e dalla Toscana (5,48%: lo scorso anno era al secondo posto col 7,5%). Le percentuali positive rispetto alle persone ricoverate sono praticamente tutte al Centro Nord (e in Molise per il Sud), mentre quelle negative, tranne Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Marche, sono tutte al Sud e nelle Isole.
Dal punto di vista economico – il confronto è possibile perché il dato di spesa 2017 è quello utilizzato per il riparto 2019 – il discorso è diverso e legato spesso anche alla complessità e alla specializzazione delle degenze.
In testa c’è la Lombardia con un saldo attivo da quasi 700 milioni (il 66,75% dei crediti totali che superano il miliardo e in aumento rispetto al 2016) e in coda la Calabria con un saldo in rosso di quasi -275 milioni che rappresenta il 1.004,67% del credito di circa 27 milioni, tuttavia in miglioramento rispetto all’anno precedente.
Quanto al peso della complessità, evidenzia Quotidianosanità, l’esempio molisano lo dimostra: «La Regione è l’unica del Sud ad avere saldi positivi sia dal punto di vista economico che dei pazienti. Questo perché nella Regione la mobilità attiva e il conseguente saldo economico è legata praticamente tutta all’istituto Neuromed di Isernia, un Irccs centro di rilevanza nazionale e di altissima specializzazione per patologie che riguardano la neurochirurgia, neurologia, neuroriabilitazione e tutte le applicazioni relative alle neuroscienze in cui sono utilizzabili la neuroradiologia, l’angiocardioneurologia e la chirurgia vascolare, che attrae e assiste pazienti da tutta Italia, e alla sede distaccata dell’Università Cattolica».

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