Salvatore Micone e Andrea Di Lucente hanno presentato una proposta di legge per l’istituzione del Monumento naturale delle Morge cenozoiche del Molise.
Le principali finalità della proposta a firma del presidente del Consiglio regionale e del capogruppo dei Popolari per l’Italia risiedono nella tutela e nella conservazione delle caratteristiche paleontologiche e storico-archeologiche del Monumento, nella promozione del territorio, nella salvaguardia e nella valorizzazione dei centri storici e dei nuclei rurali, nonché nella preservazione e nella divulgazione delle tradizioni e degli aspetti antropologici dell’area. Nello specifico, si intende favorire iniziative idonee a suscitare interesse e rispetto per gli ambienti naturali, incentivare lo sviluppo del turismo di comunità che incoraggi il sorgere di attività recettizie e di servizi destinati ai visitatori ed alla promozione delle attività agro, silvo pastorali tradizionali e della agricoltura biologica locale.
«L’idea è nata – dichiara Micone – dopo vari incontri con gli amministratori dei Comuni dell’area delle Morge che sinergicamente hanno sottolineato l’importanza di tutelare e promuovere la risorsa naturale molisana. La vera forza del territorio interessato coinvolge un’unica comunità composta da bensì 11 Comuni molisani (Pietracupa, Salcito, Trivento, Sant’Angelo Limosano, Limosano, San Biase, Roccavivara, Montefalcone nel Sannio, Oratino, Castropignano, Bagnoli del Trigno) atta a mettere in rete pratiche ed intenti condivisi e diretti alla collaborazione ed allo scambio per la crescita e lo sviluppo dell’area».
Evidenzia, poi, come con il ddl sia stato compiuto «un grande passo verso il tanto atteso riconoscimento del Monumento naturale delle Morge che, tra itinerari collinari, borghi arroccati e fossili millenari costituisce un tesoro insolito ed inestimabile per la nostra Regione. Infatti, le Morge sono, già da diversi anni, un attrattore forte capace di affascinare turisti provenienti da ogni dove che, nel voler visitare il patrimonio naturale storico-archeologico, restano estasiati anche dai momenti di relax e spensieratezza che i nostri borghi, appollaiati su pinnacoli di roccia, riescono a concedere al visitatore, a differenza delle solite visite mordi e fuggi».
Il riconoscimento, aggiunge il capo di Palazzo D’Aimmo, rappresenta «per il Molise un vòlano ed una concreta opportunità di crescita per l’economia e per lo sviluppo dei piccoli centri verso il turismo di scoperta che ci rende custodi di un patrimonio naturalistico e fieri promotori di un ventaglio di peculiari tradizioni popolari insito nella nostra accoglienza di stampo antico. Un turismo in grado di uscire fuori dalle logiche del turismo di massa che regalando ai visitatori emozioni uniche ed autentiche, offre loro la straordinaria possibilità di esplorare paesaggi incantevoli ed incontaminate bellezze naturali, assaporando le memorie di una terra radicata nei folclori molisani e facendo vivere non un’esperienza qualunque, ma un tuffo nell’ignoto di un Molise che esiste e che sta attendendo di essere conosciuto».