Un vero e proprio scontro verbale quello che è andato in scena ieri in Parlamento tra il governo e i deputati e senatori molisani, ma anche umbri e lucani. Oggetto del contendere è il decreto sulla spending review che decreta la soppressione di alcune province, tra cui Isernia. Pd e Pdl hanno convenuto di salvare le province delle Regioni che attualmente hanno solo due province, alle quali ne resterebbe solo una dopo il taglio. Le regioni sono Umbria, Basilicata e Molise, con le rispettive “seconde” province, vale a dire Terni, Matera e Isernia. Il tutto è iniziato con la proposta del Pd di salvare Terni, seguita da quella di conservare anche Matera. A questo punto il Pdl ha chiesto che, oltre a due Regioni di centrosinistra, fosse beneficiata una di centrodestra; di qui Molise e Isernia.

Nella riunione della maggioranza con il ministro Griffi, due relatori, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd) hanno mostrato un emendamento che salvava le tre province, ma il ministro ha opposto il proprio “niet”, minacciando di dare il parere negativo durante l’esame in commissione. Una situazione che, se non opportunamente ricomposta, rischierebbe di sfociare in una possibile bocciatura del governo in sede di votazione. Le due parti non hanno trovato l’accordo e così, alla ripresa dei lavori, i relatori hanno rinunciato temporaneamente a presentare l’emendamento. Sulla vicenda è intervenuto Ulisse Di Giacomo, uno dei parlamentari che più si sta spendendo per la difesa della provincia a Roma. “Forse possiamo salvare l’ente” ha detto ricostruendo la mattinata concitata di ieri. La decisione entro l’inizio di agosto

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