E’ guerra tra Asrem e anestesisti. Ieri dal reparto era stato decretato lo stop alle operazioni ordinarie in tutta la provincia. Non se ne faranno più finché non verrà risolta la questione. Nuova ‘‘‘‘mazzata’ per la sanità provincia: a darla è il responsabile del servizio di Anestesia e Rianimazione. Inizialmente si era parlato solo del Caraccolo, dove attualmente sono solo due gli anestesisti presenti per assistere alle operazioni chirurgiche. In realtà il blocco interessa tutti gli ospedali pubblici della provincia: Isernia, Venafro e Agnone non potranno – per i prossimi giorni – svolgere operazioni. Verrà garantita soltanto l’urgenza, ma a costo di revocare le ferie ai medici. La situazione, già difficile in periodo normali, diventa insostenibile durante l’estate, tanto da aver spinto Franco Paolantonio, primario di Rianimazione a Isernia, a scrivere ai vertici della direzione sanitaria. E’ lui che riassume la situazione che, ormai, ha dell’incredibile, in una lettera inviata non solo al direttore generale dell’Asrem e a quello sanitario, ma anche a tutti i primari dei reparti degli ospedali della provincia per metterli a conoscenza del fatto che le operazioni chirurgiche programmate sono ormai off limits. “Con una lettera datata 26 luglio scorso avevo comunicato la completa disponibilità a un immediato incontro con la dirigenza aziendale per assumere determinazioni condivise nell’interesse degli utenti – dice Paolantonio nella lettera -. A seguito di colloquio telefonico con il direttore sanitario dell’Asrem, Giancarlo Paglione mi ha sollecitato a organizzare l’attività del servizio di Anestesia e Rianimazione contravvenendo a quanto specificato nell’articolo 17 del contratto nazionale del 2005, ribadendomi che non avrebbe autorizzato l’istituto dell’attività aggiuntiva per carenza di organico. La posizione del direttore dell’Asrem mi è stata confermata dal rappresentante aziendale dell’Aaroi, David Di Lello, dopo l’incontro tenutosi a Campobasso il 30 luglio scorso”. Senza medici né con la possibilità di chiederne altri per le sostituzioni estive, si tratta di coprire i turni come si può, con tanta inventiva perché di persone proprio non ce ne sono. “Pertanto, consapevole che le soluzioni così importanti devono necessariamente trovate un tavolo di confronto, comunico – prosegue il primario – che a partire da ieri, in attesa di una variazione della dotazione organica, è sospesa l’attività chirurgica di elezione, sia in regime di ricovero ordinario che in regime di day surgery, negli ospedali di Isernia, Venafro e Agnone e che pur di assicurare l’urgenza, ho provveduto alla revoca di 15 giorni di congedo ordinario previsti per i dirigenti nel periodo estivo”. L’Asrem ha tentato di rassicurare spiegando che c’è l’intenzione di risolvere il problema, ma con il piano di rientro e con i soldi contingentati, il margine di manovra è stretto. Servirebbero risorse ingenti per pagare straordinari ed reperibilità e sarebbe proprio questo un punto di frizione sul quale lavorare. Paglione spiega la posizione dell’azienda dopo la lettera di Paolantonio: “in coerenza con quanto già in atto nel Presidio Ospedaliero di Termoli e negli Stabilimenti di Venafro ed Agnone questi ultimi dallo stesso diretti, la Direzione Sanitaria Aziendale disponeva l’organizzazione dell’attività di Anestesia e Rianimazione con guardia notturna attiva in Rianimazione e Servizio di Pronta Disponibilità per n.2 unità per il Servizio di Anestesia. Quanto disposto derivava dalla necessità di uniformare in ambito aziendale l’organizzazione del lavoro a fronte di carenza di personale ( vale considerare che lo stesso Primario non accetta tale organizzazione per l’Ospedale di Isernia ma effettua in prima persona turni di reperibilità presso l’Ospedale di Agnone per comodità logistica in quanto ivi residente). Tale organizzazione del lavoro era finalizzata a contenere la spesa finora generata dall’istituto delle prestazioni aggiuntive (ore di attività prestata in eccedenza all’orario di servizio) che ha esposto notevolmente a livello di costi l’Azienda Sanitaria. Basti considerare che per l’anno 2011 il Servizio di Anestesia e rianimazione per il Presidio Ospedaliero di Isernia ha comportato un onere complessivo a favore dell’equipe sanitaria di circa 500mila euro annui e che per l’anno 2012 – con riferimento al periodo gennaio-aprile la spesa liquidata è stata di circa 160mila euro”. La bordata nei confronti dei medici, però, non ha portato a chiudere il capitolo. L’Asrem ha provveduto al conferimento dell’incarico a due anestesisti: “Per sopperire alla critica situazione di dotazione di servizio – spiega Paglione -, l’Asrem ha ritenuto procedere in via d’urgenza al conferimento di incarichi a tempo determinato per due dirigenti anestesisti in attesa di riscontro formale da parte della Regione di autorizzazione a procedere all’assunzione a tempo indeterminato di figure sanitarie infungibili avvalendosi dei risparmi derivanti dalla contrazione delle prestazioni aggiuntive nel rispetto di espressa normativa nazionale in materia”. La polemica, però, non si ferma qui: “Nella considerazione della gravità delle scelte dichiarate dal Direttore dell’unità operativa complessa Anestesia e Rianimazione, l’azienda si riserva l’assunzione dei provvedimenti di competenza in presenza di arbitraria sospensione del servizio e di allarmismo ingiustificato alla popolazione, con salvezza di ogni verifica in ordine a comportamenti aventi ripercussioni negative sul corretto funzionamento dei servizi stessi”.