Addio al pesce fresco del nostro mare Adriatico da oggi e fino al 17 settembre.
Come imposto dal Ministero delle Politiche agricole, è scattato anche in Molise il fermo pesca che servirà a ripopolare le specie più in sofferenza.
Il trend del pescato è in continuo calo, solo nel 2011 si è registrato un picco negativo del 38%, che mette a rischio sopravvivenza molte imprese del settore, che col ricavato delle vendite e il caso gasolio non riescono nemmeno a pagare le spese di uscita al largo.
Il fermo della pesca in Adriatico durerà lungo la costa da Trieste a Rimini fino al 27 agosto e da Pesaro a Bari fino al 17 settembre, compreso il Molise ovviamente.
Nelle dieci settimane successive alla ripresa l’attività sarà limitata a tre giorni, come già lo scorso anno, ma per una durata temporale maggiore.
Tra le altre misure del fermo 2012, il fatto di prevedere un’area di tutela dell’attività della pesca per i soli sistemi a traino, fino a tutto il mese di ottobre.
Il provvedimento varrà fino alle 4 miglia per le barche da pesca con sistemi a traino abilitate ad operare fino o non oltre a 6 miglia dal battigia; fino alle 6 miglia per quelle abilitate ad operare oltre le 6 miglia dalla costa.
In questo periodo, peraltro di altissima stagione anche per la filiera della ristorazione, gli operatori dovranno approvvigionarsi dallo Ionio e dal Tirreno.
Uno stop all’attività di pesca accolto con l’amaro in bocca dagli operatori termolesi, che da anni insistono per destagionalizzare il divieto e anticiparlo alla tarda primavera, vero periodo in cui la riproduzione garantirebbe il ripopolamento del mare.