Niente treno storico né possibilità di valorizzazione del turismo attraverso la Transiberiana d’Italia. A mettere il punto prima ancora di iniziare è una comunicazione di Rfi che spiega come una delle 58 gallerie della tratta non sia agibile. Una mazzata per chi difende il percorso ferrato, uno dei più suggestivi d’Italia. E proprio adesso che stava partendo una stagione di treni speciali per rivitalizzare la zona e per portare addirittura i bambini in gita nell’Altissimo Molise. “Una inagibilità preannunciata con tre mesi di anticipo e così “grave” da non poter essere risolta, nonostante i cospicui finanziamenti che RFI continua a ricevere dal Governo centrale per il mantenimento in efficienza dell’infrastruttura” tuonano l’associazione ‘‘TransIta’, l’onlus nata dall’unione dei paese dell’alto Molise, del basso Abruzzo e dell’AssoMab. “Nonostante il successo delle edizioni precedenti, che ha visto la partecipazione di numerosi turisti provenienti anche da fuori regione, il treno storico straordinario sulla tratta ferroviaria “Carpinone- Sulmona”, previsto per il prossimo 14 ottobre, non si farà” dice ancora il presidente dell’associazione, Franco Tufano. Che tuona contro la Ferrovie -. Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, società che gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale, indicando una fantomatica inagibilità di una delle 58 gallerie del percorso, ha negato l’autorizzazione ad effettuare il viaggio sulla storica tratta, la più alta d’Italia nonché una delle più paesaggistiche e suggestive del Bel Paese”. La comunicazione arriva a pochi giorni dalla nascita di “TransIta”, Associazione Onlus che, con il coinvolgimento di altre associazioni, Comuni Molisani ed Abruzzesi, mira a gestire, attraverso operatori turistici locali, il turismo sulla tratta per realizzare un progetto che rilanci sia l’economia della zona sia il tratto ferroviario da Isernia a Sulmona. Una comunicazione che ha tempi quanto mai dubbi. “Ora – spiega ancora il presidente dell’associazione – la notizia dell’inagibilità, come un fulmine a ciel sereno, mette a rischio il lavoro degli ultimi mesi e blocca tutte le iniziative culturali dell’autunno. Iniziative queste che, se portate avanti dalla nuova associazione, favorirebbero lo sviluppo del turismo e contribuirebbero alla creazione di nuova occupazione in paesi sempre più destinati allo spopolamento”. Un blocco che davvero non ci voleva e che l’associazione spera di poter superare in altro modo: “Tenuto conto che RFI non ha alcun interesse a voler salvare la Carpinone Sulmona, perché non affidare tale tratta ad un’altra società?” si chiede Francesco Tufano. “L’intenzione di Rfi è chiara: destinare altrove, su tratte più redditizie, i finanziamenti ricevuti dal Ministero del Tesoro. In Abruzzo – continua – esiste una società ferroviaria, la Sangritana, che ha già formulato una proposta di manutenzione e gestione della Sulmona Carpinone, forse anche più economica di quella esistente con la società del Gruppo Ferrovie dello Stato. Perché non permettere che la società abruzzese si occupi di assicurare la piena fruibilità ed il costante mantenimento in efficienza della linea e della infrastruttura ferroviaria?”. Poi la richiesta di un intervento politico per scongiurare la cancellazione di quella che viene considerata la ferrovia più suggestiva del nostro Paese. “La volontà di smantellare tale struttura è solo di RFI o anche del mondo politico? – si domanda -. Aspettiamo risposte. E se tali risposte non ci saranno trarremo le dovute conclusioni. Credo che ora sia giunta l’ora di far sentire in maniera forte ed univoca la nostra voce”. Da qui l’appello ai politici molisani ed abruzzesi affinché si muovano e non permettano di distruggere quello che potrebbe essere un volano di sviluppo per entrambe le regioni. “Si presenti un’interrogazione urgente per capire il ruolo di Rfi, secondo quanto attribuitole dall’atto di concessione ed in base al contratto di programma, il documento che regola i rapporti con lo Stato”.

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