Dopo la processione a mare di San Basso la battuta di pesca speciale per la Sagra del Pesce. Ha lasciato gli ormeggi del porto di Termoli vicino agli imbarchi per le Isole Tremiti il peschereccio Miante, che solo venti giorni fa portava in trionfo il Santo Patrono. Un’uscita in mare aperto avvenuta nonostante sia in corso il fermo biologico grazie all’autorizzazione del Ministero delle Politiche agricole e della Capitaneria di Porto di Termoli, che annualmente concede una deroga alla flottiglia termolese per permettere di pescare il prodotto ittico necessario a rifornire il doppio evento che nell’ultimo fine settimana di agosto prevede la sagra del pesce. Si è conclusa ieri pomeriggio la battuta di pesca predisposta in occasione della tradizionale due giorni della sagra del pesce che avrà luogo oggi e domani nella nostra città. Anche quest’anno, a seguito della deroga al fermo pesca ottenuta dal Ministero, l’imbarcazione Miante guidata dal comandante Francesco Ardò e dall’armatore Claudio Recchi ha solcato il mare termolese al fine di garantire dell’ottimo pescato fresco da servire ai termolesi ed ai turisti che accorreranno in occasione della manifestazione che caratterizzerà l’ultimo fine settimana di agosto. Erano presenti il sindaco Di Brino, il vicesindaco Ferrazzano, l’assessore regionale Vitagliano, il segretario comunale Paolo D’Anello, i consiglieri comunali Fabrizio e Camaioni, Don Benito Giorgetta, Domenico Guidotti e il presidente dell’Archeoclub Enzo Antonarelli. Le prime uscite ci sono state nella notte tra martedì e mercoledì, con 4 imbarcazioni e una soltanto nella mattinata di ieri dal Miante. Sono stati raccolti all’incirca 30 quintali di pesce che comprendono triglie, canocchie, pesce azzurro, seppie e vari pesci da frittura. La prima calata è stata effettuata alle 13 accompagnata da un meraviglioso branco di delfini che velocissimi seguivano l’imbarcazione termolese mentre le reti venivano ritirate a bordo, la seconda è stata effettuata intorno alle 14.15. All’ora di pranzo, intorno alle 14, i due armatori hanno preparato per l’occasione a bordo il tradizionale “pappone”, frittura di paranza e servito anguria gelata. La proficua pescata è terminata con il rientro in porto dell’imbarcazione intorno alle 17.