Una frattura che ormai sembra essere arrivata a un punto di non ritorno quella tra il parroco di San Pietro in Valle e alcune famiglie. Il momento preciso di quella che sembra essere una guerra fredda risale a domenica scorsa, dopo la morte del centenario della contrada di Frosolone, Domenicantonio Terriaca. La figlia del centenario venuto a mancare ha fatto arrivare la bara fino al sagrato della chiesa per poi rifiutarsi di far celebrare la messa, deviando per il cimitero dove c’è stata la tumulazione. La messa ci sarà mercoledì, ma in altra parrocchia.
La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso di una situazione tesa da tempo è stato il rituale della messa per l’ultimo saluto al signor Terriaca. “Avevo chiesto di poter chiamare il coro che sarebbe piaciuto alla nostra famiglia. Il parroco, invece, ci ha imposto quello parrocchiale. Alle richieste bonarie di modificare la messa e quindi di chiamare un altro coro che non fosse quello locale, ha sempre imposto un secco no. Lo stesso anche alla richiesta di non far cantare nessuno: ci ha detto che non si poteva fare” ha spiegato la figlia di Terriaca. Una situazione che ha fatto covare la rabbia, sfociata nella clamorosa decisione di evitare la messa, facendola celebrare presso l’eremo di Sant’Egidio, la pittoresca località di montagna di Frosolone. Che non pone veti sul tipo di coro da far intervenire. “Mercoledì ci sarà la solenne messa cantata per mio padre. Avevo chiesto anche l’intervento della curia di Trivento-Agnone alla quale avevo detto di volere una messa con un coro indicato dalla famiglia. Eppure nulla: anche in questo caso la risposta del parroco è stata negativa. Alla curia chiedo il motivo per cui queste regole così rigide ci sono solo a San Pietro in Valle, mentre in altre chiese di va incontro alla volontà dei defunti e delle loro famiglie?”. La vicenda ha presto fatto il giro della contrada e dell’intero paese diventando un vero e proprio caso. Sul quale sicuramente non mancherà di intervenire lo stesso parroco o comunque la curia.