“Sino ad ora abbiamo evitato qualsiasi occasione di ribalta mediatica nonostante i toni nei nostri confronti siano stati poco lusinghieri – Giovanna De Santis, avvocato e presidente di Atm incontra i giornalisti in una affollata conferenza stampa – Ci siamo concentrati sull’azienda nel tentativo di salvaguardare i livelli occupazionali. Ora però – cambia tono con concitazione- le accuse nei nostri confronti hanno varcato il limite”.
Ed annuncia una querela per diffamazione nei confronti di Antonio Di Pietro che nei giorni scorsi aveva accusato la Regione d’aver cucito un bando su misura per l’Atm.
“L’accusa d’aver truccato il bando è dequalificante per la nostra immagine e mortificante per il nostro operato rivolto ad offrire un servizio efficiente ai molisani”.
La De Santis fa emergere il suo ‘‘lato forense’: “Nella mia professione ho imparato che qualsiasi tesi deve essere suffragata da prove. Non sappiamo neppure di cosa ci accusa l’onorevole Di Pietro. Per deduzione presumiamo si tratti di asset denotando peraltro una gravissima ignoranza di quelle che sono le norme che regolano il settore. Ancor più grave se consideriamo che la persona in questione è un ex ministro dei trasporti. Non spetta a me discutere la liceità del bando. Se la III commissione o l’onorevole Di Pietro hanno bisogno di ulteriori delucidazioni, devono rivolgersi direttamente alla Regione. La realtà dei fatti è che a rispondere al bando è stata solo l’Atm. Nel resto d’Italia, per l’80% dei casi, il bando è stato affidato al gestore uscente perché si tratta di un mercato non mercato, di un mercato senza risorse. Solo un operatore già strutturato è in grado di rispondere. I nostri politici, eletti dal popolo, si concentrino sulle risorse per il settore anziché lanciare accuse senza fondamento. Lo sapete che da settembre a dicembre per il settore trasporti nel capitolo ci solo 36.000 euro? Il Tpl non ci sarà più di questo passo perché non siamo in grado di garantire il servizio. La Seac lavora attraverso un affidamento diretto. Hanno voluto sollevare un polverone a cinque giorni dalla chiusura di un bando che è vecchio di dodici mesi. Verifichino la fondatezza delle accuse e noi saremo pronti a difenderci nelle sedi opportune”.
La De Santis ha la voce rotta dalla commozione. A questo punto interviene sulla scena l’amministratore delegato, Giuseppe Larivera: “Da questa gara – esordisce con grande decisione – dipende il futuro dell’Atm. Siamo estranei alla querelle tra Di Pietro e Velardi. La priorità per noi sono lavoratori e utenti molisani. Abbiamo 330 dipendenti. Senza la gara il primo passo è la cassa integrazione per tutti. Poi sarà mobilità. Nel riordino del sistema trasporti ci sono stati numerosi esuberi. Non avendo la cassa integrazione ora siamo in difficoltà. Una delle conseguenze di questo atteggiamento non può che essere un aumento vertiginoso delle tariffe. Spesso qualche politico si diverte a distruggere ma è una distruzione fine a se stessa”.
Quindi lancia la sfida a Di Pietro: “Il bando sarebbe stato costruito sull’Atm? Sfido l’onorevole a trovare in Italia un aggiudicatario del bando che sia diverso dal gestore uscente”.

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