“Quelle opere di Pettinicchi per il momento resteranno lì dove sono, non rappresentano immagini scabrose né di nudo, quindi non possono in alcun modo urtare la sensibilità dei dipendenti”. Eppure quelle tele del maestro, tra i più apprezzati e quotati del Molise, non piacciono a due impiegate di Palazzo Magno perché secondo il loro parere contengono “scene raccapriccianti e violente dell’Inferno Dantesco che trasmettono inquietudine, angoscia e depressione” . Le due donne sono talmente impressionate dall’influsso che quelle tele (che l’amministrazione di via Roma ha tirato fuori ‘‘dalle soffitte’ e che sta sistemando nel Palazzo) hanno sulla loro psiche e si preoccupano anche per il loro rendimento professionale. E così carta e penna alla mano hanno pensato bene di scrivere una lettera per manifestare il loro disagio inviandola al medico competente Nicola Rinaldi, al responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro, al presidente e all’assessore Tramontano, nonché i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. “Attendiamo una risposta dai destinatari della lettera – aggiunge De Matteis – ma quelle opere non si toccano, anzi ci stiamo impegnando per sistemarle affinché al valore artistico possa aggiungersi quello didattico. Se le due dipendenti si lamentano è probabilmente perché passano più tempo nei corridoi che non a lavorare nei loro uffici, e questo non è un problema di quadri”.

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