Il presidente del Comitato civico nato proprio in difesa del glorioso nosocomio, Giovanni Vaccone, non ha fatto nemmeno in tempo a gioire per la recente decisione del Tar Molise, che dal Consiglio di Stato è giunta un’inattesa “doccia fredda”. Stando alle notizie riportate ieri da alcune emittenti locali (che poi hanno trovato piena conferma), infatti, il Consiglio di Stato avrebbe annullato la decisione del Tribunale amministrativo regionale di procedere al ripristino dei reparti e dei servizi soppressi all’ospedale di Venafro dal luglio del 2011 al settembre del 2012. La decisione del Tar era giunta a seguito di un ricorso presentato proprio dal Comitato “Pro Santissimo Rosario”, tramite il legale Alfredo Ricci. L’intento era di “congelare” ogni cosa in attesa di entrare “nel merito” della sentenza, il prossimo 9 novembre. Evidentemente il provvedimento del Tribunale amministrativo non è piaciuto ai commissari alla Sanità, Basso e Rosato (che hanno scalzato Iorio, ritenuto da Roma non all’altezza di venire a capo della ingarbugliata situazione), i quali hanno deciso di opporsi alla decisione del Tar Molise. Purtroppo per i venafrani, la sentenza del Consiglio di Stato avrebbe dato loro ragione. Ne risulta compromesso anche il lavoro fin qui svolto dal prefetto di Isernia, Filippo Piritore, che proprio dal Tar Molise era stato nominato commissario ad acta con il compito di vigilare sul ripristino dei servizi all’ospedale di Venafro.

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