Entro il 30 ottobre, secondo fonti informate sui fatti, sarà convocato a Roma il tavolo tecnico sulla sanità molisana. Qualche giorno fa dalla struttura commissariale sarebbero stati inviati i documenti contabili e organizzativi richiesti già per la verifica del 20 luglio scorso rinviata, ma non senza conseguenze, proprio perché al comitato non erano pervenuti per tempo i provvedimenti adottati per raggiungere gli obiettivi al piano di rientro. Il problema però non è solo formale, ma anche di contenuto. E sorvegliata speciale è ancora una volta l’Asrem. In particolare ai vertici di via Petrella, già dalla seduta del 3 aprile, il tavolo coordinato dal potente direttore generale dell’Economia Francesco Massicci ha contestato di agire “fuori controllo”. Nel mirino dei funzionari romani che monitorano il percorso accidentato del Molise verso l’azzeramento del debito milionario sono finite consulenze, comandi e contratti a tempo e anche la ‘‘‘‘‘‘‘‘rottamazione dei primari’. Tutte operazioni che non rispettano il piano di rientro e il blocco del turnover. Gli scontri con i commissari e i sub-commissari non sono mancati. Gli attacchi frontali ai tecnici ministeriali neanche. Nella conferenza stampa indetta dall’azienda sanitaria per annunciare che il pareggio di bilancio è a portata di mano il direttore amministrativo Gianfranca Testa li accusò di prendere in considerazione tutte le denunce che arrivano sulle loro scrivanie, di dar retta al gossip e non ai provvedimenti realmente attuati.
Fatto sta che Massicci e i suoi il 20 luglio hanno ripetuto, pari pari, le censure e le prescrizioni delle verifiche precedenti. Giudizio che sarebbe condiviso dal commissario Basso e da Nicola Rosato, il sub commissario che si occupa più da vicino dell’Asrem per competenza. E così sono in molti a pronosticare la fine del mandato per il manager Angelo Percopo, il direttore sanitario Giancarlo Paglione e per la Testa.

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