“Noi abbiamo portato avanti un percorso che oggi rischia di vanificarsi, serve chiarezza sul futuro di questa regione. La sanità dovrebbe diventare un terreno neutro, per il resto se siamo giudicati incapaci possiamo anche essere mandati a casa”. Si sfoga così Angelo Percopo, dg dell’Asrem, che convoca i giornalisti, insieme agli altri vertici della struttura, il direttore amministrativo Gianfranca Testa e il direttore sanitario Giancarlo Paglione, per difendersi dalle accuse che quotidianamente ormai piovono addosso alla gestione sanitaria regionale. La conferenza stampa arriva dopo che da giorni si rincorrono voci di un possibile azzeramento dei vertici Asrem da parte della struttura commissariale. E Percopo risponde proprio alle critiche mosse anche dal commissario Filippo Basso, il funzionario mandato dal Governo Monti in Molise con l’obiettivo di risanare le disastrate casse della sanità in deficit. I vertici Asrem affidano la loro difesa anche ad un documento di venti pagine: è il bilancio delle attività aziendali svolte da luglio 2012 a giugno 2012. “Mettere insieme tutte e quattro le aziende territoriali – ha spiegato Percopo – ha fatto sì che ci sono stati dei doppioni, ma anche delle figure professionali che mancano, ed è su questo che abbiamo operato”. Quindi critiche al ‘balletto’ di commissari e sub commissari arrivati in Molise. “Ogni volta si ricomincia daccapo – ha sottolineato – perché ognuno dei funzionari ha le sue idee e giustamente vuole rendersi conto di quella che è la situazione”. Ma quale è il bilancio di Percopo dopo i tre anni trascorsi al vertice dell’Asrem? “Noi – risponde – riteniamo di aver operato bene e nel rispetto delle regole. Diciamo che su cento cose ne abbiamo risolte cinquanta, resta tanto da fare. Ma le scelte che abbiamo fatto non sono mai state fatte in maniera autonoma, abbiamo sempre seguito un piano. Abbiamo operato con un atto aziendale che fu approvato dalla struttura commissariale dell’epoca”.