Le 11.32, diciotto anni fa. Nulla può cancellare il ricordo. Né il Covid affievolire la commozione che prende i molisani a quell’ora, ogni anno, in questa giornata.
Alle 11.32 del 31 ottobre 2002 il terremoto di San Giuliano di Puglia, crolla la scuola Jovine situata dove oggi c’è il Parco della Memoria. Sotto le macerie bambini, maestre e bidelli. In 28 persero la vita, 27 alunni e una maestra. Altre due donne morirono in paese. Il sisma colpì un’area già in difficoltà per il fenomeno dello spopolamento, 14 i centri del Cratere.
Alle immagini indelebili dei soccorsi anche a mani nude, con quel sisma tragico nacque poi il sistema di Protezione civile che oggi conosciamo, si sono sovrapposte in questi anni quelle dei volti sorridenti dei piccoli che quel giorno uscirono vivi dalle macerie. E che oggi sono maestri, laureati, giovani professionisti che sorridono alla vita che hanno avuto in dono due volte.
L’emergenza sanitaria in corso e le norme anti contagio hanno cambiato le modalità di svolgimento della ‘Giornata della Memoria’ istituita dalla legge regionale 29 del 12 novembre 2003, senza intaccarne però minimamente il significato.
A San Giuliano è stata annullata la fiaccolata che sempre ha accompagnato la Giornata. Il sindaco del paese simbolo del sisma del Molise, Giuseppe Ferrante, ha deciso di fare svolgere la cerimonia senza i consueti due cortei, quello del mattino tra cimitero e Parco della Memoria e quello serale dal luogo dove sorgeva la scuola al cimitero. La manifestazione si svolgerà, nel rispetto del dpcm del 13 ottobre, in forma statica. Questi gli appuntamenti di oggi: alle 11 un momento di raccoglimento e preghiera scandito dai rintocchi della “campana degli Angeli” all’ingresso del cimitero, alle 12 la deposizione di corone di fiori al Parco della Memoria, alle 17.30 la messa nella chiesa madre, alle 20.30 accensione di fiaccole a cura del Comitato Vittime della scuola. Domani alle 11 la messa solenne. Il primo cittadino ha anche ribadito l’invito a rispettare il distanziamento e usare le mascherine.
Alle 9 di stamane a Palazzo D’Aimmo, invece, la seduta del Consiglio regionale convocata in occasione della commemorazione. I lavori dell’Assemblea, fanno sapere da via IV Novembre, potranno essere seguiti in diretta streaming sul sito web istituzionale (consiglio.regione.molise.it.).

Bertolaso: il sacrificio dei bimbi e della maestra continuano a insegnare poco

Dritto all’obiettivo e senza fronzoli. Guido Bertolaso ricorda, con un post su Facebook alla vigilia, il terremoto di San Giuliano, le vittime della scuola (per il crollo ci sono sentenze passate in giudicato che accertano la responsabilità di progettisti, costruttori e amministratori per una sopraelevata non a norma). E dice convinto: il sacrificio di quei bambini e della loro maestra insegna ancora poco.
Nel 2002 Bertolaso era capo della Protezione civile nazionale. Nonostante le tante catastrofi già affrontate e gestite nel mondo, come la missione in Cambogia negli anni ’80, quella di San Giuliano gli è rimasta attaccata all’anima. Un evento traumatico, raccontò nell’intervista a Primo Piano per il decennale che «ho sentito mio». Sempre per lo speciale realizzato da questo giornale in quella occasione scrisse nell’editoriale: «San Giuliano è stato per me un punto di partenza, una sorta di impegno preso contro una tragedia facilitata dalla natura, dal terremoto, ma causata come sempre, dall’incuria, dalla superficialità e dalla mancanza di saggezza degli uomini».
Ora, 18 anni dopo, su Facebook riflette: «È come se fosse successo la notte scorsa. Non è che sia cambiato molto per quello che riguarda il dolore e anche la rabbia per quello che è accaduto. Il sacrificio di quei bambini e della loro insegnante mi sembra che continui ad insegnare molto poco. Continua ad esserci una memoria cortissima nel nostro Paese. Il mio sforzo è quello di cercare di diffondere in Italia l’esperienza di San Giuliano in modo che si evitino tragedie del genere e, se si deve ricostruire, ricominciare, si prenda anche questa esperienza come esempio. Domani saranno passati 18 anni e sono vicino alle famiglie di quegli angeli. Come lo sono stato allora».
Tra i tantissimi commenti al post, alcuni proprio da San Giuliano, di cui Bertolaso è cittadino onorario. Per esempio Rachele Ianiri: «Non smetteremo mai di ringraziarla per essere stato un uomo tra gli uomini. Un papà amorevole, un professionista, un coordinatore unico nella specie. Grazie ancora per non aver dimenticato questa piccola comunità». E Leontina Picanza: «Grazie.. Sempre presente anche da lontano… Grazie per tutto quello che sei stato per tutti noi sangiulianesi».

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