“Invierò nei prossimi giorni una relazione dettagliata ai vari Ministeri e in carenza di risposte concrete chiederò alla Presidenza della Repubblica un ‘giuri’ d’onoré che possa finalmente chiarire quali sono gli obiettivi da raggiungere, tutelando, in ogni caso, l’interesse assolutamente prevalente dei cittadini molisani”. E’ quanto annuncia il governatore del Molise, Michele Iorio, in merito alla situazione della sanità molisana in deficit e alle prese con un piano di rientro. “Abbiamo dovuto sopportare – aggiunge il presidente parlando a margine della Conferenza Stato Regioni – l’azione continua, marcata e ripetuta di tecnici, consulenti e advisor voluti e indicati dai diversi Ministeri. Un’azione che di fatto ha ridotto fortemente la nostra autonomia, contraendo il campo d’azione della politica e gli spazi di manovra del Governo regionale nell’amministrazione e nell’organizzazione di un sistema sanitario che deve tener conto di un territorio e di una popolazione che sconta diverse specificità”. Per Iorio “in questi anni gli advisor del ministero e il famoso tavolo tecnico interministeriale non hanno oggettivamente raggiunto gli obiettivi che si erano prefissati” e “come se non bastasse, alla compressione del ruolo di governo e di programmazione degli organi democraticamente eletti dai cittadini, si è aggiunto il blocco di risorse a cui abbiamo diritto per circa 210 milioni di euro, tra fondi statali (150) e Fas (60). Con quelle risorse avremmo potuto non solo azzerare il disavanzo, ma sostenere una riorganizzazione di alta qualità e ridurre il peso fiscale che grava sui cittadini”.
Il governatore infine conclude accusando: “Questo pseudo ‘sistema tecnocratico’ ha voluto dare vita anche, in parallelo, ad un clima di litigiosità e di contrapposizione assolutamente inusuale che ha vanificato l’atteggiamento di leale collaborazione che, come Regione, avevamo assunto e che aveva visto parte attiva anche l’Asrem e il suo direttore. Quest’ultimo ha sempre operato in stretto collegamento con le varie strutture tecniche manifestando disponibilità e volontà ad adeguarsi a Piani programmatici e di indirizzo di volta in volta messi a punto dai Sub Commissari. Piani che non hanno mai avuto l’approvazione del famoso Tavolo Tecnico. In questi anni dunque abbiamo visto all’azione una tecnocrazia a più teste che non ha deciso e dove ha deciso ha creato danni direttamente ai cittadini”.