Va alla Sicilia la ‘maglia nera’ del riciclo dei propri rifiuti con la bellezza del 93% smaltito in discarica. Ma sono ben 9 le Regioni che si affidano alla discarica per smaltire oltre il 60% dei propri rifiuti (Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e diventano 10, con la Campania, se si aggiungono a questi rifiuti quelli inviati fuori Regione o all’estero. Sono le cifre de ”L’Italia del Riciclo”, il Rapporto promosso da FISE Unire (l’Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, presentato oggi a Roma. Il Lazio, con oltre 2,5 milioni di tonnellate, e’ la Regione che smaltisce in discarica la maggiore quantita’ di rifiuti urbani, pari al 74% di quelli prodotti. La sola provincia di Roma porta in discarica quasi 1,9 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, di cui oltre 1,3 milioni solo nel comune di Roma. La classifica dei ‘buoni e cattivi’ vede mediamente piu’ virtuose le regioni del nord: a partire dalla Lombardia che vanta solo un 8% di rifiuti smaltiti in discarica, dal Friuli Venezia Giulia, con il 15%,dal Veneto con il 19%. E poi 28% per l’Emilia Romagna, 29% per il Trentino Alto Adige. Sforano solo Piemonte e Val D’Aosta, rispettivamente al 41% e 59%. La Toscana smaltisce in discarica il 43% dei propri rifiuti, le Marche il 63%, l’Umbria il 67%. A scendere lungo la penisola, i numeri s’impennano a cominciare dal 74% del Lazio per arrivare al 93% della Sicilia, passando per il 79% della Liguria, l’83% della Basilicata e l’84% del Molise. L’Abruzzo si attesta a quota 59%, la Puglia 67%, la Calabria 61%. La Sardegna non ricicla il 41% dei rifiuti. Ma le cattive notizie per il nostro Paese non si fermano qui: secondo il Rapporto recuperiamo sotto forma di materia solo il 20% dei rifiuti (escluso il compostaggio), contro una media europea del 26%; anche il compostaggio e il recupero energetico si mantengono sotto la media del ”vecchio continente”, rispettivamente al 13% (in Europa al 16%) e al 18% (29% in Europa).

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