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Inaugurazione ferrovia Agnone-Pescolanciano

Fu distrutta durante la seconda guerra mondiale dalle truppe tedesche. Era il 1943. Oggi la ferrovia Agnone-Pescolanciano avrebbe compiuto cento anni e se gli antichi binari fossero rimasti ancora intatti, sarebbero stati senza dubbio una piacevole attrazione turistica. Si, perché sulla vecchia ferrovia viaggiavano treni a trazione elettrica, per gli inizi ‘900 davvero all’avanguardia. Un’opera ecologica e con il privilegio di attraversare boschi e paesaggi naturali di pregio.

La guerra però rastrellò tutto e poi il dopoguerra fece il resto, perché gli abitanti della zona utilizzarono quanto rimasto per ricostruire case e strutture. Così la bella ferrovia, a cui ieri a Pietrabbondante  è stata inaugurata una mostra negli spazi di palazzo Carosella a cura dell’associazione Le Rotaie Molise in collaborazione con la biblioteca di Agnone, scomparve del tutto. Gli anziani custodiscono ancora preziosi ricordi che raccontano di partenze e viaggi lungo i binari. E le foto, i documenti, recuperati da Fabrizio Minichetti e i soci de Le Rotaie testimoniano importanti tracce di vita di inizi ‘900, memoria storica di un ricco passato che con il treno non deve perdere il suo pesante bagaglio. La costruzione della ferrovia iniziò nel 1909 e terminò nel 1914. “Furono fatti tre viaggi inaugurali – racconta Minichetti in occasione dell’inaugurazione, la mostra resta aperta fino al 31 agosto tutti i giorni – il primo nel 1914, poi nel maggio 1915 per portare giovani militari al fronte da Agnone fino a Pescolanciano dove c’era lo scalo e poi a giugno 1915, l’inaugurazione ufficiale”.

Minichetti Le Rotaie

Fabrizio Minichetti_Le Rotaie Molise

 

Le immagini affisse al secondo piano del palazzo di Pietrabbondante raccontano di caselli ancora rimasti in piedi, come a Pietra del Melo, a La Rocca (dove oggi si gioca a bocce), in contrada Sant’Andrea, dove il proprietario ha ristrutturato l’edificio per filo e per segno, conservando anche la scritta della stazione “Trivento-Bagnoli”. Si racconta di treni a trazione elettrica, appunto, alimentati dalle centrali del Verrino o di Chiauci. “La ferrovia è nata – spiega Minichetti che ne ha scritto anche un libro dal titolo “Una ferrovia di montagna” – perché il progetto iniziale della Sulmona-Carpinone doveva passare per Agnone, poi si decise di farla passare a Carovilli e gli agnonesi pensarono di costruirsi la loro ferrovia. Per farlo fecero una raccolta fondi, che come certificato, fu molto partecipata. Tutti, anche chi possedeva poco, decisero di metterci qualcosa”. Erano altri tempi, quelli. Ma in un certo senso fiorenti per l’Alto Molise.

orario treni

 

Nel 1917 per raggiungere Agnone da Pescolanciano sui binari servivano quasi 4 ore di viaggio. Ma per quanti, quel viaggio, è stato un’indimenticabile emozione. La ferrovia resta ancora nei ricordi e rivive a Pietrabbondante, per festeggiare i suoi 100 ideali anni, e con lei quel trenino con le poltroncine rosse di cui parlò anche Francesco Jovine.

ferrovia Pietrabbondante

storica ferrovia Pietrabbondante

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