C’è un mare di ricordi, un paio di secoli di storia e tutto l’amore che un fotografo e la sua famiglia hanno avuto per il Molise, la loro terra. Un legame indissolubile che nemmeno il tempo può provare a scalfire. L’appartamento di Ada Trombetta erede di questa dinastia di artisti che hanno contribuito a fare la storia, è stato trasformato in un piccolo e prezioso museo. Pieno di documenti, libri, cimeli, quadri, quadretti e naturalmente centinaia di foto, quelle che sono state esposte in giro per il mondo e che hanno contribuito a far conoscere il Molise fuori da i confini quando la parola marketing territoriale non era nemmeno contenuta nel vocabolario e il buon nome di una regione passava solo attraverso i suoi personaggi, scrittori, pittori poeti che fossero. E la grande casa in cui oggi Ada Trombetta vive sola sarà aperta in occasione dei 50 anni dalla scomparsa di Alfredo Trombetta avvenuta il 10 marzo 1962. Regista di questo evento, unico per Campobasso, è Paolo Matrella, storico e amico della camaleontica preside che con passione ha messo insieme una serie di documenti che attestano quanto sia stato importante il lavoro del grande Alfredo. Un lavoro indissolubilmente legato alla storia, legato ai personaggi che sono arrivati in Molise, al Re, ma anche alle tradizioni e alle bellezze di quel Molise ancora sconosciuto ai più. Ai molisani prima di tutto. Ci sono tavoli colmi di vecchi giornali e riviste che parlano di Alfredo e delle sue opere. C’è un album che contiene le foto fatte per la festa del Corpus Domini che un giovane Alfredo regalò come pegno d’amore alla sua Giulia. Ma c’è anche un album che raccoglie una panoramica sui costumi e ancora quegli incantevoli scatti fatti alla città di Campobasso. E poi vetrini, vecchie macchine fotografiche ‘‘‘‘‘‘‘‘a tabacchiera’, i preziosi bozzetti delle lunette realizzate da Arnaldo Di Lisio nella banca d’Italia, il progetto della nuova cattedrale disegnata da Pascarelli, i quadri realizzati con minuscole perline di vetro con cui i maestri di Murano hanno voluto conferire attestati di stima all’artista Alfredo Trombetta. Paolo Matrella è riuscito a collegare tutti i fili di questo enorme patrimonio, anche personale, che permette di viaggiare comodamente seduti su una macchina del tempo e con lo sguardo volto verso i paesi, le campagne, i costumi, le statue, i palazzi e i personaggi famosi di un piccola grande regione. E sarà proprio Paolo Matrella profondo conoscitore di tutta la produzione della famiglia Trombetta ad accompagnare gli appassionati nelle visite guidate organizzate per rendere omaggio ad Alfredo e per far conoscere a quanti ancora la ignorano, l’importanza della famiglia campobassana. Sui mobili della sala da pranzo mille oggetti e ognuno con una storia, le pareti quasi completamente coperte da tele e volti incorniciati, in un angolo ci sono tanti quadretti formato cartolina dono dell’amico di Arnaldo de Lisio che in dietro ad una bellissima rappresentazione della facciata di una casa dove in primo piano spicca una finestra aperta, dice di immaginarsi la bella fornarina… che se non riesce a vedere nuda…. Sarebbe meglio buttare la finestra dal balcone. Un tesoro che vale la pena visitare.