Sabato prossimo, 22 dicembre, il Molise festeggia l’ottavo mesiversario senza commissario della sanità. In realtà qualche giorno fa Agostino Giustini, medico cardiologo e generale della Guardia di Finanza, è stato designato dal Consiglio dei ministri per svolgere il ruolo qui in Molise. Ma dalle poche dichiarazioni che lo stesso ha rilasciato, l’insediamento non è imminente. E seppure lo fosse, come ha candidamente ammesso, il professionista del Molise non sa nulla. Quindi, in conclusione, se tutto va bene, se ne parla dopo le festività natalizie.
Sarà colpa degli astri o più verosimilmente incapacità di chi le decisioni le assume, di fatto sulla sanità molisana non brilla una buona stella.
Nei giorni scorsi la ministra Grillo, rispondendo ad una sollecitazione della Conferenza delle Regioni, aveva fatto sapere ai governatori che era disponibile a discutere lo slittamento dell’approvazione della norma sulla incompatibilità tra presidenti e commissari a quando si discuterà il Patto per la salute. Appena qualche ora dopo, però, la Camera ha varato la legge.
Il presidente del Molise e quello della Campania domani pomeriggio hanno un incontro con la titolare del dicastero dello Salute. L’intenzione era proprio quella di discutere della norma contenuta nel decreto fiscale che però ora è legge. Tant’è che Toma, almeno fino a ieri, era indeciso se partecipare o meno al summit.
Dunque, chi si aspettava, come francamente tutti noi della redazione di Primo Piano Molise, che con la nomina del commissario (a prescindere da chi fosse stato individuato per il ruolo) ci sarebbe stata un’accelerazione nella gestione dei problemi irrisolti ormai da mesi è rimasto deluso. Probabilmente, ce lo auguriamo, il dottor Giustini è il manager migliore che Palazzo Chigi potesse inviare in Molise. Ma di Molise non sa nulla.
Il gruppo dei 5 Stelle – dai parlamentari ai consiglieri comunali – qualche giorno prima della nomina intervenne sull’argomento, spiegando che commissario e sub sarebbero stati scelti uno dalla Lega e uno dal Movimento. Nella stessa circostanza i grillini affermarono che «l’impegno del MoVimento non si esaurisce nel momento della nomina, anzi. Non appena la struttura commissariale si insedierà, il MoVimento 5 Stelle intraprenderà una interlocuzione costante con commissario e sub commissario e, soprattutto, vigilerà sul loro operato in piena sinergia con il ministero della Salute.
In questo senso è prevista una valutazione semestrale dell’azione commissariale. Ciò vuol dire che già nei primi sei mesi ci aspettiamo risultati tangibili e, ciò che più conta, rispettosi dei diritti di tutti i molisani».
A parte il fatto che seppur trapeli poco o nulla non tutti i portavoce del Movimento sono contenti della scelta di commissario e sub – ma questa è un’altra storia – è opportuno chiedersi: può una persona chiamata a svolgere un ruolo così importate e delicato raggiungere in sei mesi «risultati tangibili» se della materia non conosce nulla?
Giustini, che non vuole essere chiamato generale (ha spiegato che la divisa la indossa quando fa il finanziere, in Molise è stato inviato come medico), intervistato dal collega di Teleregione Pierluigi Boragine, mercoledì scorso ha affermato: «Ieri (martedì 12 dicembre, ndr) c’è stata una prima riunione al Ministero. E ce ne sarà un’altra, ma la data non mi è stata comunicata. È stata una riunione di carattere formale. Non ho la più pallida idea (si riferisce alla data dell’insediamento, ndr)». E sul “caso” Molise ha aggiunto: «Non ho sotto gli occhi la problematica, quando me la mostreranno sarà mia cura dare le esplicitazioni che mi stai chiedendo».
Forse, speriamo, preghiamo affinché non sia così, ma solo per fare una ricognizione seria e approfondita dello stato di salute di tutte le strutture pubbliche e private convenzionate della regione, uno che davvero (e non è né una colpa né un difetto) non sa di cosa parliamo impiegherà probabilmente più di sei mesi, altro che «risultati tangibili». A meno che non è già tutto deciso e commissario e sub saranno solo gli esecutori materiali di un progetto calato dall’alto.
Dio salvi il Molise e i molisani.
Luca Colella