Nonostante le tante minacce e le condizioni meteo avverse, anche sul cielo di Campobasso è spuntato l’arcobaleno. Grande partecipazione ieri pomeriggio per il primo Molise pride. Migliaia i partecipanti e numerose le adesioni all’evento da parte di singoli, coppie, gruppi ed associazioni provenienti anche da fuori regione.
Puntuale il raduno dei partecipanti in piazza Cuoco, davanti alla stazione dei treni, dove adulti, anziani, ragazzi e bambini si sono riuniti come un’unica grande famiglia al grido di “Il Molise rEsiste”.
Sorrisi, musica, colori e drag queen hanno accolto i partecipanti in un clima di gioia e divertimento. Presente anche una delegazione di Palazzo San Giorgio e il primo cittadino, Antonio Battista, per sostenere a gran voce i diritti della comunità lgbt. Ad animare la serata di festa Nadia Girardi insieme a Drag Dynasty e Ivana Tram.
A fare gli onori di casa la bellissima Luce Visco, presidente dell’Arcigay Molise accompagnata dal molisano – trapiantato a Roma – e attualmente presidente dell’Arcigay della Capitale, Francesco Angeli. Sullo start, per portare il proprio saluto agli organizzatori dell’evento, anche il presidente Toma.
In leggero ritardo, ma presente all’appello, l’ospite d’eccezione e madrina dell’evento Vladimir Luxuria.
Ad accoglierla una folla di ammiratori ai quali ha dato ampio spazio e ascolto. Con loro selfie, un sorriso e qualche battuta al volo prima di salire sul carro.
«Campobasso ha dimostrato di non essere omofoba – scrive in una nota l’Arcigay Molise – e che, insieme alle Istituzioni, è necessario intraprendere un percorso concreto contro l’omofobia. Oggi Campobasso e il Molise hanno dimostrato di essere motivo d’orgoglio in tutta Italia, una città e una regione che non escludono».
Insomma, nonostante le bombe e i cappi al collo millantati nei giorni scorsi, la manifestazione non solo ha avuto luogo e si è svolta in gran stile «senza carnevalate e oscenità», come promesso dalla presidente Visco, ma ha rappresentato un evento importante che ha colpito profondamente la nostra comunità. Una data indelebile, quella del 28 luglio 2018, che segna una nuova pagina di storia della nostra regione, a volte un po’ bigotta ma mai omofoba.
Serena Lastoria