‘Aò, so’ rimasto scioccato dal Molise’. Parola di chef. Non uno qualunque, ma Gabriele Rubini, in arte chef Rubio, il protagonista della fortunata serie ‘Unti e bisunti’, in onda su Dmax, che l’altra sera ha offerto uno spaccato gastronomico sul Molise. Un breve viaggio tra le distese di grano, i vicoli e le cucine di una regione che mai come in questa trasmissione appare in tutta la sua genuinità e nella sua proverbiale ospitalità. Con i suoi sapori di una volta (tutt’altro che una frase fatta, in questo caso) e in cui tutto è legato al passato. A cominciare dalla colazione contadina che Rubio assapora a Jelsi, tappa iniziale del suo viaggio, nella locanda di Concetta: sul bancone trova il baccalà fritto e quello ‘arracanato’ che assapora – obbligatoriamente – con le mani.
Lo chef con un passato da rugbista resta stupito anche dalla cucina campobassana: dalla salsa preparata da Umberto Annuario, in arte Godzilla, nel centro storico della città fino ad assaporare nella trattoria ‘Nonno Cecchino’ l’agnello, la cotica con i fagioli, la tradizionale ‘pizza e minestra’, piatti preparati dal giovane cuoco Giuseppe. Lui prova e gusta tutto, ‘divora’ ogni boccone con voracità. E ogni volta è una festa per i sensi.
Resta stupito dal tartufo, il pregiato tubero di cui il Molise è ricco, anche se in pochi in Italia lo sanno.
E poi assaggia con piacere la frittata con il fegato e i fegatini preparati da chef Alfredo. Il viaggio prosegue a Jelsi. Sulla tavola il famoso ‘funnateglie’ con la salsiccia conservata sotto la sugna di maiale e i cosiddetti ‘dodici morsi’. Un altro tripudio di gusto. Si finisce con il dolce: i calzoni di San Giuseppe, preparati a Riccia e fritti sul fuoco a legna, come nell’antica tradizione. Finanche le uova diventano un motivo per mettere in luce l’autenticità dei prodotti molisani.
Ogni tappa, dunque, una piacevole scoperta. Le sue impressioni Chef Rubio le diffuse subito dopo aver registrato la puntata nella nostra regione: “Sono rimasto scioccato dal Molise. Ha dei piatti fantastici, fan-ta-sti-ci proprio. Abbiamo mangiato benissimo, le persone sono incredibili e abbiamo realizzato una delle puntate più belle di sempre. E’ una terra bellissima, rimasta intonsa, con le materie prime forse migliori d’Italia. Del resto dal Molise arrivano molte olive usate per fare gli olii toscani, che poi tanto toscani non sono, le uve per fare vini blasonatissimi… c’è davvero una materia prima che nutre l’Italia, che viene venduta a prezzi stellari al Nord. Basti pensare che la maggior parte del tartufo nero venduto in Italia viene dal Molise. E’ davvero una terra fantastica. E infatti non esiste”. Ecco, il Molise che tutti apprezzano e amano quando riescono a scoprirlo è lo stesso che con tanta difficoltà viene valorizzato. Ed è proprio questo il problema.