Il debutto nel segno della neapolitan power: nonostante i suoi colori siano più freddi, più nordici che mediterranei, Tony Esposito incarna da sempre quella che è comunemente definita world music, una sapiente miscellanea di sonorità ispirate ai ritmi di altre culture. A lui il compito di aprire la seconda edizione di Oratino Mac 2020, questa sera in piazza Brunetti. La rassegna, organizzata nel rigoroso rispetto delle norme anticontagio, prende ufficialmente il via alle 21.30 con il concerto «Dall’Africa a Pino Daniele», un vero e proprio marchio che non lascia spazio a fraintendimenti musicali. Sul palco allestito al belvedere di Oratino, il Tony Esposito Septet: assieme al percussionista partenopeo, protagonista indiscusso della world music, Mino Berlano al basso, Arturo Caccavale alla voce, Alessandro Florio alla chitarra, Oreste Sbarra alla batteria e Gianluca Grasso alle tastiere. La direzione artistica dell’Oratino Mac 2020, affidata per il secondo anno consecutivo a Simone Sala, ha puntato per la serata inaugurale su un musicista completo, da sempre precursore dei tempi, sensibile alla fusione tra percussioni tradizionali, elementi percussivi ispirati ad altre culture, elettronica e nuove sonorità. All’Oratino Mac 2020, Tony Esposito si presenta “in septet” con un progetto tutto nuovo. “Dall’Africa a Pino Daniele” è la sintesi del suo percorso artistico, partito dalle metà degli anni Settanta, del cammino di vita e di musica, è l’evoluzione dei progetti dedicati al compianto cantautore verso cifre artistiche sempre più originali e accattivanti. Lo spettacolo che aprirà l’Oratino Mac 2020 ha trovato già ampi consensi di pubblico e di critica alla rassegna “Un mare di Jazz”. Il percussionista, come detto, sarà accompagnato da Mino Berlano, che con il suo basso ha calcato palcoscenici di festival e club jazz e blues di mezza Europa, dalla voce e la tromba di Arturo Caccavale, giovane singer e trombettista partenopeo con alle spalle diversi progetti molti dei quali condivisi con il compianto Franco del Prete; la chitarra di Alessandro Florio, allievo di Franco Cerri e da sempre su un doppio binario che spazia dal jazz ad atmosfere spanish, da Thelonious Monk a Pino Daniele, con puntate anche verso il blues. Le tastiere saranno il regno di Gianluca Grasso e poi, ultimo ma non per ultimo, Oreste Sbarra che si esibirà nella sua terra. Molisanissimo di Campobasso, versatile ed energico, componente delle Percussioni Ketonike, guest star dei Riserva Moac: a lui, che ha partecipato anche al Montreux Jazz Festival, il compito di dettare il ritmo, di dare il tempo. Un laboratorio di ricerca e contaminazioni, in cui ognuno dei protagonisti confluisce con le proprie esperienze. La prima performance della tre giorni dell’Oratino Mac 2020 si svolgerà nel rispetto delle normative anticontagio, con un notevole impegno logisto. I tre concerti sono gratuiti, è indispensabile la prenotazione dei posti a sedere che avviene unicamente attraverso il sito www.eventbrite.it.