Angelo Di Stazio ha 64 anni ed è di Venafro. Da due anni vive a Pozzilli con la moglie. E’ disoccupato da quando la ditta di trasporti per cui lavorava lo ha licenziato: “Avanzo ancora 5.500 euro oltre al Tfr – ci spiega – e siamo ancora in causa”. Già il 4 gennaio si incatenò nella sala consiliare del Comune perché, di lì a quattro giorni, sarebbe stato sfrattato. Ed in effetti i Carabinieri gli hanno notificato l’ordine di sfratto ma lui ha resistito “puntandomi un coltello alla gola” precisa. Ha ottenuto, così, venti giorni di proroga. La moglie è disoccupata e cardiopatica. A lui resta un solo rene funzionante. Ciononostante non percepiscono alcuna pensione di invalidità. Oggi Angelo Di Stazio è tornato a incatenarsi all’interno del municipio guidato da Tasso per chiedere un alloggio popolare: “Uscirò di qui solo morto” la sua minaccia. Chiede una casa ed un posto di lavoro almeno per giungere dignitosamente alla fine del mese. Tra un anno giungerà la pensione e potrà tornare a respirare. Ma per 12 mesi la situazione si preannuncia realmente drammatica.