“Abbracci tuo figlio appena nato e t’accorgi che non va tutto bene. Poi i medici ti dicono che sta lottando tra la vita e la morte per una sindrome impronunciabile. E vieni a sapere che era una malattia congenita, ma che il medico non l’aveva vista dalla morfologica. Piombi nella disperazione nell’arco di poche ore, pensando a quel figlio tanto desiderato, in un letto d’ospedale, a mia moglie che non fa che piangere e a mia figlia che a soli 19 mesi vede tutto questo dolore e istintivamente sta male pure lei”. Il racconto è di un papà col cuore a pezzi, che ha deciso di rivolgersi a Primo Piano per mettere in guardia altri genitori. Il suo racconto è così fresco che la redazione ha deciso per il momento di tutelare la sua privacy quella della famiglia in un momento di profonda disperazione. Niente nomi, per ora. Si tratta di una famiglia che vive in un centro dell’Altissimo Molise. Che ha fatto tutti gli esami prenatali in un ospedale della regione. Poi mamma e papà hanno deciso di far nascere il piccolo a Pescara. Dove s’è scoperta la tragedia: il bambino ha un solo polmone e il cuore spostato a destra. I medici la chiamano sindrome di scimitarra per quella particolare forma della vena polmonare: “Io so solo che mio figlio adesso è ad Ancona e lotta tra la vita e la morte”. Così piccolo e già chiamato a una prova infinitamente più grande di lui, la stessa che sta affrontando l’intera famiglia. Dopo lo stupore iniziale per una batosta tra capo e collo, è arrivata la rabbia di non aver saputo prima: “Perché il medico non ha visto dalla morfologica cosa succedeva? Mia moglie l’ha fatta a 20 settimane. Nel referto si parlava di posizione normale del cuore” continua il padre del bambino, sconvolto così come il nonno, il primo a voler raccontare alla stampa locale quello che è successo al piccolino di casa. Il dolore, enorme, convive da giorni con il rancore, tanto da spingere la famiglia a denunciare tutto. Si sono rivolti a un legale e la settimana prossima formalizzeranno una seconda denuncia. Perché della vicenda si sta occupando già il Nas di Pescara, informato proprio dalla famiglia. “Quando il bambino ha avuto problemi, è stato ricoverato in terapia intensiva – spiega ancora il papà ricostruendo le ore successive alla nascita -. Eppure il parto era andato bene. Ci siamo chiesti cosa fosse successo: a quel punto i medici, dopo una serie di esami, ci hanno parlato della sindrome di scimitarra. L’ospedale ha preso contatti per il trasferimento ad Ancona. Abbiamo atteso tanto, senza riuscire ad ottenerlo e solo dopo esserci rivolti ai carabinieri del Nas c’è stata la staffetta fino al capoluogo marchigiano. In quel momento gli uomini dell’Arma hanno avviato un’indagine. Ma noi vogliamo andare avanti per vie legali anche su chi non si è accorto della malattia”. Il papà non ha alcun dubbio sulla vicenda: “Voglio tutelare il mio bambino. E voglio che non capiti a nessun altro, perché quello che stiamo passando non si augura nemmeno al peggior nemico. Soprattutto, vogliamo sapere perché il medico che ha letto gli esami prenatali non si è accorto del problema e non ce lo ha comunicato”.