Punto e a capo. Sembrava tutto rientrato dopo i chiarimenti tra il sindaco e alcuni esponenti del cosiddetto ‘intergruppo’. O almeno così avevano sostenuto, provando a spegnere il fuoco delle polemiche, il primo cittadino Antonio Battista e il capogruppo del Pd Giose Trivisonno. Ieri un altro colpo di scena: i dissidenti hanno mandato di nuovo in tilt maggioranza. Non si sono presentati alla riunione convocata a Palazzo San Giorgio per discutere di imposte (in particolare della Tari) e bilancio Pasquale Colarusso, Michele Ambrosio, Elio Madonna e finanche Sabino Iafigliola che, nell’Aula, ricopre un ruolo non da poco essendo stato scelto come presidente del Consiglio. Assenze che non sono passate inosservate e che sono sembrate paradossali rispetto alla presenza alla riunione dell’assessore comunale al bilancio, Massimo Sabusco, eletto in quota Udc. Forse, boicottando l’incontro, l’intergruppo ha voluto lanciare l’ennesimo segnale: se non saranno ascoltate le loro richieste, in primis la necessità di una verifica politica, non parteciperanno ai tavoli con gli altri esponenti della maggioranza. E, a questo punto, c’è da chiedersi come voteranno ai vari provvedimenti discussi in Aula.

Puntuali come un orologio non sono mancate le fibrillazioni. A Palazzo San Giorgio qualche consigliere avrebbe infatti suggerito a Battista di usare il pugno duro con i dissidenti visto che la ‘linea morbida’ finora non ha sortito gli effetti sperati. Altri grattacapi, dunque, per Battista che dovrà cercare di ‘spegnere’ il malcontento per evitare brutte sorprese la prossima settimana, quando il Consiglio comunale tornerà a riunirsi.

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