Il coordinatore regionale del partito comunista dei lavoratori Tiziano Di Clemente torna a soffermarsi sui lavori dell’Enel sul letto del fiume Volturno in un’area adiacente gli scavi archeologici di San Vincenzo Al Volturno.

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“Gli stessi – afferma – stanno incredibilmente continuando. Ne avevamo chiesto il fermo immediato per dei motivi che ribadiamo: spropositata cementificazione finalizzata alla deviazione del Volturno per ‘operazioni di ripulitura’, con 200 camion di pietrisco, 200 canali prefabbricati di cemento, rischi di allagamento nella fase di riversamento dell’acqua (come accadde la volta scorsa), inesistenza di chiarezza sullo smaltimento futuro di tale montagna di rifiuti speciali a fine lavori. Lavori che dureranno vari mesi. Non è stata presa in considerazione la verifica di fattibilità della proposta alterativa: ripulitura da effettuare a monte agendo sui due canali scolmatori, come si faceva anticamente”.

Di Clemente va oltre e sottolinea “il prosciugamento del letto del fiume, con tutte le conseguenze dannose per la fauna e la flora ittica e lo straordinario ambiente circostante”.

E entra nel merito anche del ‘Ponte della Zingara’ “la cui volta è destinata  a colmarsi dei canali di cemento. Tale scempio avviene in un momento in cui la fruibilità dell’importante sito archeologico dovrebbe essere al suo massimo. Nell’insistere col blocco dei lavori e la verifica di eventuali responsabilità per le conseguenze dannose per la collettività, annunciamo che stiamo comunque verificando l’esistenza o meno di tutte le autorizzazioni necessarie. Rilanciamo comunque la nostra proposta: un progetto di recupero e di valorizzazione di quel tratto del fiume Volturno, in sinergia con lo sviluppo del sito archeologico a gestione pubblica e socialmente controllata”.

Un Commento

  1. sergio giannini scrive:

    Il coro degli incontentabili si arricchisce anche della voce dell’amico Tiziano.
    Eravamo abituati alle esternazioni dell’architetto Valente sul “furto” del fiume Volturno, non mi sarei aspettato un attacco farcito di pseudo ambientalismo da parte di una persona solitamente razionale.
    Le opere messe in funzione da parte dell’Enel sono provvisorie e dedicate proprio alla protezione degli scavi di San Vincenzo a Volturno durante lavori necessari sul canale di collegamento tra le sorgenti del Volturno e le vasche di accumulo di Rocchetta a Volturno.
    Con un minimo di correttezza ed onestà culturale dovremmo ammettere tutti che in un recente passato fu accusata proprio l’ENEL di favorire le infiltrazioni di acqua nella zona degli scavi durante una deviazione del flusso delle acque con accrescimento del livello lungo l’alveo originale.
    Cerchiamo di metterci d’accordo una volta per tutte sulle priorità che si hanno di volta in volta, senza gridare al terrorismo contro l’ambiente o alla dissacrazione della nostra storia.
    Siamo abitanti ed innamorati della nostra terra ma siamo anche soggetti pensanti che non seguono le mode degli integralismi mortificanti della civiltà.
    Sergio Giannini
    Cittadino di Rocchetta a Volturno

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