Inizialmente molti tra noi si sono lasciati prendere dalla bellezza del paesaggio molisano innevato ed hanno invaso facebook di immagini sicuramente stupende; le nevicate che hanno coperto il Molise e più in generale l’Italia per due settimane, però, ci hanno messo in ginocchio, come si dice in gergo.
Al di là di errori ed omissioni, che pure ci sono stati e sui quali per fortuna solo pochi incoscienti hanno provato ad inzuppare la polemica o il proprio interesse, da noi bisogna fare l’elogio dell’impegno di istituzioni, protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine, associazioni di volontariato e società civile in una forma di solidarietà per il bene comune che ha scritto davvero una bella pagina nel Molise. Vedere la partecipazione massiccia di volontari nella liberazione di strade dalla neve nei centri più grandi come nei piccoli paesi ha fatto pensare molto ad un risveglio di senso civico; non possiamo, tuttavia, ignorare che molte famiglie hanno vissuto le due settimane di neve e gelo in mezzo ad una montagna di difficoltà spesso insormontabili.
Ora che l’emergenza sembra in fase conclusiva si impongono riflessioni creative e costruttive su come le difficoltà vissute si possano affrontare per l’avvenire in modo più sensato. Anzitutto lasciateci dire che a livello nazionale e locale bisogna spendere il denaro pubblico per quelle che sono le priorità essenziali dei cittadini. Ad esempio occorre organizzare e potenziare servizi sanitari sul territorio per evitare lunghi spostamenti di malati su aree innevate, così come c’è da migliorare la rete stradale interna alla regione piuttosto che pensare a progetti faraonici che al momento appaiono sicuramente lontani dalle strette necessità di vita dei Molisani. Soprattutto la protezione civile e le amministrazioni comunali vanno potenziate in mezzi ed uomini, perché gli strumenti a disposizione sono pochi e tecnologicamente antiquati. Ci sono Comuni del medio ed alto Molise che hanno più di dieci borgate distanti a volte anche quindici chilometri dal centro abitato e che possiedono una sola pala meccanica per lo sgombero neve. Si tratta di carenze che bisogna sanare subito! Un provvedimento amministrativo necessario ci sembra quello di un’ordinanza dei sindaci che, in presenza di previsioni meteorologiche di neve copiosa, impedisca il parcheggio di auto in strade strette o in zone strategiche dei centri abitati. Appare davvero urgente ammodernare le reti elettriche, idriche, telefoniche e telematiche che in simili circostanze appaiono fondamentali per la normale vita soprattutto in case isolate. Si dovrebbero prevedere incentivi pubblici di una certa consistenza per aiutare i tanti cittadini che non hanno ad esempio le possibilità economiche per mettere in sicurezza tetti e solai delle proprie abitazioni o di fornire le stesse di un valido sistema di riscaldamento. Occorre riflettere seriamente sulla rete commerciale nella regione, perché in queste due settimane i negozi di vicinato hanno svolto una funzione indispensabile per gli approvvigionamenti familiari specialmente da parte delle persone anziane. Sicuramente è necessario immaginare una diversa articolazione del calendario scolastico funzionale agli alunni di un territorio montano come il nostro, dove non possiamo permetterci di perdere due settimane di lezione in un anno scolastico senza recuperarle. Chi di dovere provi a guardare come si organizzano Stati come il Canada o i Paesi scandinavi.
Ora bisogna fare il calcolo dei danni, perché questa è stata sicuramente una calamità naturale; noi ci auguriamo, tuttavia, che in questa circostanza non si ripetano gli errori fatti dopo il terremoto di San Giuliano. I risarcimenti ad imprese, agricoltori, industrie e semplici cittadini devono essere fatti non a pioggia ed in maniera clientelare, ma secondo necessità reali e documentate analiticamente.
Per amore del bene comune nessuno faccia l’avvoltoio e sottragga in modo fraudolento risorse economiche a chi ne ha davvero bisogno! Si istituisca piuttosto una commissione di esperti reperiti finalmente per merito e competenze e si proceda seguendo unicamente il principio dell’equità.

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