Il partito comunista dei lavoratori – tramite il suo coordinatore Tiziano Di Clemente – interviene sulla questione della piscina comunale di Isernia.

“Sarebbe – si legge in una nota – dunque incompiuta al punto che occorrerebbero 300 mila euro di nuovi lavori per renderla fruibile. Intanto appare singolare che questo si scopra solo ora, rivelato dal neo assessore comunale al ramo. Si parla di rifacimento del tetto: ma se ciò fosse vero, vorrebbe dire che esso non è stato realizzato a regola d’arte e, se così fosse, perché deve pagare la collettività e non i responsabili? E ancora: se l’opera è stata progettata in via preliminare, come mai si sfora di 300mila euro rispetto all’appalto originario facendola rimanere incompiuta? Proponiamo pertanto che sia fatta una verifica sotto controllo popolare di tali ulteriori asserite necessità quantificate in 300 mila euro, che siano accertate le responsabilità di tale situazione anche al fine di risarcire la collettività, che siano comunque al più presto ultimati l’impianto deumidificazione e la pavimentazione della piscina (il che non pare opera impossibile) e, infine, che sia comunque garantito un accesso al servizio anche alle famiglie meno agiate.

Circa il proect financing da 300mila euro l’accusa del Pcl è ancora più netta. “Al Comune di Isernia si iniziano opere il cui costo è sempre indeterminato, quasi da predestinare ab origine la costruenda opera a rimanere incompiuta con tutti i danni alla collettività”.

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