“La città di Venafro ha ricevuto un altro schiaffo in faccia dall’approvazione del piano di dimensionamento scolastico provinciale da parte della conferenza dei sindaci riunitasi ieri pomeriggio”. Ad affermarlo è Antonio Sorbo, consigliere provinciale di Sel di Isernia e consigliere comunale di ‘Città Nuova’ di Venafro, commentando la decisione di rinunciare ad una delle due istituzioni scolastiche presenti sul territorio. Dopo aver perso la prima, “Venafro ha rischiato seriamente di perdere anche l’ultima ed unica autonomia superstite che era stata prevista dalla proposta elaborata dalla giunta provinciale” – ha aggiunto Sorbo. “Solo un mio intervento nella conferenza dei sindaci, nonostante non avessi titolo a farlo, non essendo rappresentante dell’amministrazione comunale di Venafro, ha scongiurato questo rischio anche se non sono riuscito, purtroppo, a salvare la seconda istituzione autonoma”.
“Con l’approvazione del nuovo piano Venafro avrà un unico istituto comprensivo, il ‘Leopoldo Pilla’ che, previsto in un primo momento di 595 alunni (5 in meno della soglia minima per avere un dirigente autonomo), dovrebbe passare ad oltre 700 studenti grazie ad un emendamento al piano approvato ieri sera all’ultimo momento salvando così la presidenza. Invece l’istituto comprensivo ‘Don Giulio Testa’ è sparito, assorbito dall’istituto comprensivo di Pozzilli. Venafro, dunque, dal punto di vista scolastico, è diventato da ieri una frazione di Pozzilli. E’ paradossale – ha commentato – perché l’istituto comprensivo di Pozzilli, secondo la proposta di piano di dimensionamento, comprende 945 alunni di cui ben 727 di Venafro. E’ assurdo che Venafro, che appena un anno fa aveva tre istituzioni scolastiche autonome, sia passata nel giro di 12 mesi ad averne una soltanto e per il rotto della cuffia. E’ assurdo perché Venafro e Sesto Campano contano 1.322 alunni e potrebbero da soli mantenere tranquillamente due dirigenze, visto che la soglia minima per mantenere una autonomia è di 600 alunni”.
“Nella I Commissione consiliare della Provincia, nella seduta del 19 gennaio u.s., – ha precisato Sorbo – ho avanzato una proposta alternativa che avrebbe consentito di salvare le due dirigenze di Venafro e anche quella di Pozzilli ed era così articolata: un istituto comprensivo costituito dalle scuole di Pozzilli, Filignano, Montaquila e Monteroduni con 620 alunni; l’istituto comprensivo “Pilla”di Venafro con Sesto Campano e Ceppagna, avrebbe avuto 671 alunni; il “Don Giulio Testa” da solo con 651 alunni. Questo grazie a piccoli spostamenti di alunni tra le due istituzioni venafrane. Questa proposta non è stata presa in considerazione né dalla giunta provinciale né dal comune di Venafro”.
“La responsabilità di quanto accaduto è sia dell’Amministrazione provinciale, che ha scippato Venafro di una dirigenza, sia dell’Amministrazione comunale di Venafro che si è fatta trovare totalmente impreparata a questo appuntamento gestendo in modo dilettantesco e approssimativo una questione molto delicata ed importante per la nostra comunità” – ha tuonato. “Gli altri primi cittadini erano presenti in prima fila alla decisiva riunione della conferenza dei sindaci a difendere a denti stretti i loro territori mentre del sindaco di Venafro non c’era nemmeno l’ombra. La sua delegata, l’ex vicesindaco Chiara Capobianco, che non ha mai avuto in questi anni la delega specifica, è arrivata con circa due ore di ritardo quando ormai i giochi erano fatti. Quanto accaduto è un fatto grave, si tratta dell’ennesima sconfitta rimediata dall’amministrazione comunale di Venafro che ormai a livello provinciale non conta più nulla, e costituisce l’ennesima dimostrazione che l’amministrazione provinciale di Isernia, sostenuta da diversi consiglieri espressione dell’area venafrana, non tiene in nessuna considerazione il nostro territorio”.