Un incrocio canalizzato. E’ quanto chiedevano alcuni cittadini di Riccia, stanchi di dover percorrere diversi chilometri a vuoto, per evitare i pericoli della strada. Cinque mesi fa, infatti, i residenti delle contrade Escamare, Schito e Serrola avevano informato la Provincia di Campobasso sui rischi che ancora oggi corrono nel doversi immettere sulla SS212 in piena curva. “Molti di essi – racconta Giuseppe Monita, portavoce regionale di Democrazia Cristiana – per evitare di incorrere in pericoli e sanzioni amministrative, preferiscono percorrere la direzione opposta alla direttrice Riccia, per poi fare inversione dopo molti chilometri”.

“A 5 mesi di distanza dalla raccolta delle firme e dalla presentazione della richiesta presso la Provincia di Campobasso, nulla ancora è stato fatto. La Provincia – spiega – ha risposto che avrebbe eseguito a breve gli interventi di sistemazione stradale, invitando l’Anas ad occuparsi dell’annosa problematica (poiché il tratto interessato è una strada statale). Ho inviato all’Anas una raccomandata con ricevuta di ritorno, per rafforzare la comunicazione della Provincia, ma l’Anas non si è degnata di rispondere alla comunicazione.” Intanto il tempo passa. “Ed oggi più che mai vale il detto che il tempo ed ‘‘‘‘i kilometri’ sono denaro, considerato il costo elevato dei carburanti”.

“Si ricorda a chi di dovere – ha aggiunto Monita – che la realizzazione di un incrocio canalizzato permetterà innanzitutto di metter in sicurezza un tratto stradale percorso non soltanto dalla popolazione residente nelle contrade in oggetto, ma anche da migliaia di altre auto marcianti sulla SS 212”. “Alcuni mesi fa – ha concluso – avevamo detto di essere fiduciosi in un immediato intervento degli enti preposti al fine di tutelare l’incolumità della popolazione e di prestare un servizio che spetta per diritto. Ma, in considerazione dei fatti, oggi non ci sentiamo di affermare più la stessa cosa. Ad ogni modo non lasceremo che la questione cada nel dimenticatoio, come tante delle problematiche di ordine pubblico”.

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