Un medico bojanese si è rivolto al Tar, producendo una cospicua documentazione che dimostra l’inadempienza contrattuale di due colleghi, che non rispettavano le normative vigenti per l’apertura del proprio ambulatorio di medicina generale ubicati a Gambatesa e a Macchiavalfortore. L’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale, integrato da quello regionale, detta una serie di regole che i medici devono osservare se vogliono ottenere e mantenere la convenzione che consente loro di esercitare la medicina generale sul territorio. Tra queste regole, c’è l’obbligo di essere presente in ambulatorio tutti i giorni, da lunedì al venerdì, per un numero di ore minimo anche se non ha ancora pazienti. L’orario poi dovrà essere incrementato in rapporto al numero di assistiti che il medico avrà in carico. L’ambulatorio, che peraltro deve avere delle caratteristiche urbanistiche previste dalla normativa vigente in materia, può rimanere chiuso solo nei giorni e negli orari coperti dalla Guardia Medica, cioè dalle ore 10 dei giorni prefestivi alle ore 8 del giorno feriale successivo, e dalle ore 20 alle ore 8 di tutti i giorni.

Il Tar nell’accogliere il ricorso del professionista ha ordinato all’Asrem, nel termine di trenta giorni, a dare riscontro all’istanza del ricorrente e quindi ad attivare il procedimento di verifica del rispetto degli obblighi connessi all’attribuzione dell’incarico di medicina generale in quei due centri, di decadenza in caso di riscontro di inadempienze e quindi di scorrimento della graduatoria regionale con conseguente affidamento di incarico agli aventi diritto ad occupare quelle zone carenti. Il Tar, infine, in caso di immobilismo da parte dell’Azienda Sanitaria si è riservato di nominare il commissario ad acta alla scadenza del predetto termine su istanza motivata della parte ricorrente.

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