“L’ordinanza che riguarda i locali pubblici resta quella che il sindaco ha sulla scrivania”. A sostenerlo è l’assessore al Commercio Pasquale Colarusso, che così chiude la porta ai titolari dei pub, che protestavano per la chiusura anticipata. “Ci siamo resi conto del periodo difficile che stanno vivendo i commercianti e pur avendo stabilito in un pirmo momento di voler raddoppiare il canone di occupazione suolo pubblico non lo abbiamo più ritoccato. Avevamo anche preso delle decisioni ‘‘restrittive’ sullo spazio esterno, ma anche in questo caso abbiamo fatto un passo indietro. L’amministrazione però non può trascurare tutte le richieste dei residenti, soprattutto di quelli del borgo vecchio area dove si concentra il maggior numero di pub. Cittadini che hanno chiesto più sicurezza e soprattutto di anticipare l’orario di chiusura rispetto a quello attuale per consentire di poter dormire e alzarsi poi per andare al lavoro”.

“L’accorciamento dell’orario di apertura dalle 2 alle 1 di notte è la goccia che fa traboccare il vaso di una situazione ormai insostenibile – spiega il presidente Apem (Associazione Pubblici Esercizi Molise) , Paolo Santangelo -. L’ostilità preconcetta di questa amministrazione comunale nei confronti dei titolari di bar, pub e ristoranti ci ha ormai condotto all’esasperazione. La riduzione degli orari di lavoro nell’unico periodo, quello estivo, in cui le nostre attività registrano flussi di clientela significativi vuole dire che per il Comune queste attività non servono a nulla. Vuol dire che l’occupazione, il lavoro, gli introiti fiscali ed amministrativi che queste aziende garantiscono, anche al Comune di Campobasso, sono niente rispetto alla necessità di trasformare la città in una grande casa di riposo, silenziosa e quieta”.

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