In termini economici sarà un colpo senza precedenti per la città di Isernia. Un taglio netto dei trasferimenti statali pari al 3 per cento, rispetto alle somme incassate negli ultimi tre anni, già in precedenza diminuite. A risentirne saranno anche i consiglieri, il sindaco e gli assessori che dovranno governare Isernia dopo le prossime elezioni. In un quadro come questo sarà difficile se non impossibile per il commissario Vardè mantenere fede all’impegno di non aumentare i tributi. A rendere evidente il quadro negativo è il parere della Corte dei Conti sullo stato di salute delle casse comunali di Palazzo San Francesco, depositato l’altro ieri. Si tratta della risposta ai quesiti avanzati da Ugo De Vivo, nel breve periodo in cui è stato sindaco della città, per conoscere quali provvedimenti era necessario attuare alla luce dello sforamento del Patto di Stabilità per l’anno 2010. L’organo di controllo nel proprio parere evidenzia come la relativa sanzione venga applicata all’esercizio finanziario dell’anno successivo alla scoperta, ossia successivo al 2012. Pertanto, le penalizzazioni dovranno essere introdotte nel documento del 2013. Ma in ballo c’è anche il presunto sforamento del Patto per il 2011. Se quest’ultimo dovesse essere accertato nell’anno in corso, le sanzioni potrebbero essere ancor più pesanti. La probabilità che questo accada è notevole e comporterà l’ulteriore riduzione delle risorse messe a disposizione del Comune.

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