Centrodestra e centrosinistra isernino si preparano alla decisione del Tar sulle elezioni comunali di Isernia. Da una parte c’è chi spera che il ricorso al tribunale amministrativo sia respinto e chi invece, al contrario, si augura che sia accolto per riportare De Vivo a indossare la fascia tricolore di sindaco. Se il Tar riporterà le lancette alla proclamazione degli eletti, rendendo nulle di fatto le dimissioni di gruppo dei 17 consiglieri del centrodestra (e di conseguenza la nomina del commissario prefettizio Vardè), bisognerà tornare nell’aula di palazzo San Francesco per effettuare quello che Spagnuolo Vigorita chiede nel ricorso: la verifica dell’eleggibilità de Consiglieri comunali. In tal caso almeno tre esponenti del centrodestra sono notevolmente a rischio. Il primo è Gianni Fantozzi, il principale regista dell’operazione dimissioni, aspirante candidato a sindaco se e quando si tornerà a votare. C’è chi sostiene che avrebbe dovuto dimettersi da Commissario dello Iacp per essere eletto Consigliere comunale. Stesso ragionamento per Rosa Iorio che ricopre l’incarico di dirigente dell’Asrem, essendo direttore del Distretto Sanitario di Isernia. Il terzo presunto caso è quello dell’ingegnere Giancarlo Chiacchiari il quale risulterebbe ineleggibile per i rapporti di lavoro in corso con il Comune.
Tutti e tre potrebbero essere salvati dai ventuno voti dei consiglieri comunali di centrodestra ma poi si troverebbero dinanzi l’ostacolo di un ricorso a Tribunale. In tal caso se il giudice accertasse la loro ineleggibilità dovrebbero optare tra il ruolo di Consigliere e l’altro ricoperto fuori dal Comune. Una scelta difficile soprattutto per Fantozzi, il quale per mantenere l’indennità di Commissario dello Iacp si vedrebbe costretto ad abbandonare l’aula di Consigliere comunale mettendo in gioco l’aspirazione di diventare sindaco. Certo, il tutto potrebbe essere superato riuscendo a convincere nuovamente i 17 a dimettersi. L’impresa, però, al momento pare essere molto difficile se non impossibile, considerati gli attacchi durissimi che gli eletti del centrodestra hanno subito per avere sottoscritto le dimissioni. Inoltre mancherebbe il timore di essere messi fuori dalle liste della coalizione, considerato il “perdono” concesso ai quattro che non firmarono le dimissioni. Per queste ragioni nel centrosinistra prevale la convinzione che se verrà accolto il ricorso l’attività amministrativa riprenderà normalmente con De Vivo sindaco e addirittura si potrà mettere fine al fenomeno dell’anatra zoppa con il passaggio di almeno cinque esponenti del centrodestra in maggioranza.