Il sindaco Paolo Manuele richiama l’attenzione dei presidenti e dei consiglieri provinciali e regionali sull’uso, in questo caso negato, dei beni storici della regione. La Soprintendenza di Campobasso, infatti, ha negato al comune l’uso del castello Angioino per una manifestazione che si sarebbe dovuta tenere il mese prossimo.

“Con la presente – scrive il primo cittadino – porgo all’attenzione delle SS.LL. lo stato in cui versa la valorizzazione dei beni culturali, storici ed architettonici nel Molise, con particolare riferimento a quanto personalmente accaduto, per la concessione in uso, del monumento presente nel Comune che rappresento. Nell’ambito delle iniziative estive, rientranti nel programma Un’Estate al Borgo Autentico di Civitacampomarano, si è deciso di organizzare una serie di eventi, con l’intento di svolgere parte di essi all’interno del Castello Angioino, sia per la cornice che offre, sia per darne un’ulteriore valorizzazione. Tra le varie manifestazioni, è stata programmata la serata Calici di Stelle, inserita nel circuito nazionale del Movimento Turismo del Vino. Per questa specifica circostanza, il Soprintendente dottor Daniele Ferrara, prescrive il diniego a svolgere l’evento, motivando che non è compatibile con il carattere storico-artistico del monumento. L’amarezza deriva in primis dagli ottimi rapporti maturati, in un anno dal mio insediamento, con il soprintendente architetto Stefano D’Amico, con il quale reciprocamente abbiamo portato avanti intese, ed operatività, utili a rendere (nell’ambito dei regolamenti di tutela e fruizione del bene) il Castello un Monumento non chiuso ma visitabile. Il problema della mancanza di personale, nonché di risorse economiche, della Soprintendenza per l’apertura del Castello, è stato risolto attivando tra il Comune e la Pro loco “Vincenzo Cuoco” un Punto Informativo Turistico, con il compito di curare le visite guidate ogni fine settimana, ed in aggiunta in altre specifiche circostanze (ad esempio gruppi di scolaresche) debitamente autorizzate dalla stessa Soprintendenza. Il bene, come da disposizioni e regolamento Mi.B.A.C. Direzione Molise, è visitabile gratuitamente, pertanto il Comune al fine di incentivare l’opera meritoria e meritevole dei ragazzi della Pro loco, che sottolineo si prestano con spirito ed azione volontaria, ha stanziato uno specifico contributo destinato alla medesima associazione. Lo stesso Comune, quando in passato la Soprintendenza non aveva appaltato il servizio esterno di pulizia, ha garantito a proprie spese la pulizia dei locali, ed in particolare la perfetta igiene dei servizi. Ad oggi, inoltre, nell’ottica della continua e reciproca collaborazione, il personale del Comune effettua lo sfalcio dell’erba in ambedue i fossati. Quindi, con profondo rispetto istituzionale, mi desta perplessità la mancata autorizzazione, motivata che nel Castello non si possa mangiare o degustare, se andando a ritroso emerge che la stessa Soprintendenza (qualche anno addietro) ha autorizzato privati, e non enti pubblici, ad effettuare banchetti e catering per cerimonie (quali matrimoni). Inoltre, contrariamente a quanto avvenuto in passato – nelle circostanze appena menzionate -, nella mia richiesta ho specificato che la cornice del Castello, in occasione di Calici di Stelle, era finalizzata solo alla degustazione, non per la preparazione dei piatti, quindi evitando il potenziale uso pericoloso sia per gli ospiti, sia per la salvaguardia del bene, di tradizionali bombole gpl. A mio modesto avviso, la cena preparata con maestria, curata nell’illustrazione dei piatti da personale altamente qualificato, sarebbe stata inoltre attinente al contesto del monumento, avrebbe avuto anche un nesso con la fortezza; infatti si sarebbe rievocata la storia e la tradizione culinaria medioevale. Non avevo presentato istanza per lo svolgimento di una sagra paesana (non la proporrò mai), bensì un’iniziativa di spessore, di grande promozione del Castello su circuiti e canali nazionali. Con profondo stupore, con grande ammirazione, guardo a quanto accade in altre regioni, in cui i monumenti vengono utilizzati, divengono vetrina, per molteplici eventi musicali, teatrali, enogastronomici, contrariamente al “bavaglio” posto in essere da qualcuno nel nostro amato Molise. Quindi pongo alla Vostra attenzione se tutto questo sia degno del nostro territorio, se tutto questo sia davvero promozione dei beni che ‘‘appartengono’ ai molisani, soprattutto Vi chiedo di intervenire, nelle giuste sedi istituzionali, per porre fine a questa restrizione che si giustifica con il termine tutela, ed invece effettivamente, forse, è non volere che alcune cose si facciano. Se la situazione è questa è meglio chiudere, ciò significa non poter portare avanti nessun programma di promozione, di turismo, perché il Molise è pieno di siti, di beni, sconosciuti ai molisani ed inaccessibili ai turisti che vengono da fuori regione e dall’estero. Ci vogliono azioni, iniziative, lecite e consone, che devono iniziare a toccare l’animo dei molisani, devono smuovere le coscienze. Una delle azioni per quanto mi riguarda, terminate le manifestazioni estive già programmate e con anche impegni di spesa assunti dall’ente, sarà la restituzione delle chiavi del Castello alla Soprintendenza, ed in Piazza Municipio – ossia ai piedi del Castello – apporrò un bel manifesto Gentili turisti il Castello è chiuso per ferie a tempo indeterminato… per visitarlo prenotatevi, forse una visita sarà possibile nell’eternità. È arrivato il tempo di non continuare più a tacere, lasciando che questi eventi ci scivolino addosso”.

Il sindaco con la sua lettera ha evidenziato un problema che, purtroppo, non è soltanto di Civitacampomarano.

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