“Non mi candido a sindaco. Non ci penso nemmeno, con i tempi che corrono e l’incertezza del futuro che domina la scena politica non solo non scenderò in campo come primo cittadino, ma ad essere sinceri non lo auguro a nessuno”. E’ schietto l’assessore al Bilancio Aldo De Benedittis, soprattutto in questo momento difficile durante il quale sta stilando il bilancio di previsione, operazione che a quanto pare risulta più complicata del solito per via dei mancati trasferimenti statali ma anche per una serie di debiti fuori bilancio che rischia di mancare il Comune a carte quarantotto. E il rischio è quello di far arrivare un commissario che una volta prese le carte in mano rediga un bilancio che comunque dovrà passare al vaglio di Palazzo San Giorgio. “Se dovesse arrivare oggi un commissario non si ripeterebbe quanto già visto a Venafro e Isernia – continua De Benedittis – troverebbe una situazione economica limpida e anche piuttosto lineare: non abbiamo speso nemmeno un centesimo e tutti i debiti che esistono al momento sono pregressi, per l’esattezza ne abbiamo ancora 11 milioni e mezzo di cause in corso e che le autorità competenti li riconosceranno (se?) fuori bilancio. Ma non sono solo questi che ci siamo ritrovati sul groppone: dal 2009 ad oggi ne abbiamo pagati più di 5 milioni e tutti che fanno riferimento alle pregresse amministrazioni. Non abbiamo molta libertà di movimento se non quella di ritoccare le aliquote per il pagamento della seconda rata Imu”. Qualche tempo fa, e lo ribadiscono anche le minoranze, si era detto che la vendita della farmacia comunale di via Calabria avrebbe permesso di chiudere il bilancio “Simili parole non sono mai uscite dalla mia bocca anche perché le cose stanno in maniera completamente diversa: qualora riuscissimo a vendere la farmacia di via Calabria il ricavato servirebbe per investimenti, in questo momento invece stiamo parlando di spesa corrente. Spesa messa in croce dal governo vampiro di Monti che ci ha tolto cinque milioni di euro che per un comune come il nostro sono tantissimi soldi. E’ anche per questo motivo che non possiamo fare a meno di ritoccare la seconda rata dell’Ici: ci mancano molti soldi per chiudere il bilancio e ricorrere all’imposta sugli immobili è l’unica soluzione possibile”. E a quanto pare non si intravedono né spiragli di luce né possibili alternative. “Non vediamo nessun bagliore all’orizzonte ma un’alternativa esiste ed è quella di far arrivare in Comune il commissario che dovrà per forza di cose far lievitare le tasse, portare l’Imu al massimo e sottoporre il bilancio all’approvazione dell’assise. Qualora il voto dovesse essere sfavorevole ce ne andremmo tutti a casa e in Municipio arriverebbe il commissario prefettizio”. Insomma mai come adesso il ritornello del sindaco Di Bartolomeo “non abbiamo nemmeno i soldi per comprare un gelato” sembra così calzante, “Non solo non abbiamo i soldi per un gelato – conclude l’assessore De Benedittis – ma non abbiamo nemmeno quelli per comprare il cono”.

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