Nn l’ha presa bene la bocciatura del consuntivo 2011 l’ex sindaco di Isernia Gabriele Melogli. Lui, che ha difeso a spada tratta il bilancio fino alla fine, adesso passa al contrattacco. E spara a zero contro il commissario prefettizio. “Vardè doveva opporsi alla decisione della Corte dei Conti” dice Melogli, dando il via nuovamente alla polemica sul documento contabile, farcita finora da una serie di annunci di ricorsi e denunce. L’estate calda del Comune di Isernia è appena iniziata. E pensare che ancora non è stata presentata la questione del bilancio del 2012, quello che dovrebbe contenere le misure per rimettere in sesto le casse del Comune. Il giudizio dell’ex primo cittadino è chiaro: “E’ un errore clamoroso – spiega riferendosi alla mancata approvazione da parte del commissario del consuntivo dello scorso anno – fatto da Vardè il quale non ha tenuto conto delle osservazioni che erano state presentate già prima dal consulente esterno che ha redatto il bilancio e che è responsabile anche del patto di stabilità, dal dirigente del settore finanziario e anche dall’ex direttore generale nell’incontro che abbiamo avuto il 28 giugno. In quella occasione abbiamo già rappresentato al commissario di opporsi alla decisione della corte dei conti, conclusione a cui si è arrivati in modo unilaterale, senza che il Comune di Isernia potesse difendersi. Invece il commissario Vardè ha ritenuto di doversi adeguare a quella decisione contestabile della Corte dei conti e l’ha presa per buona”. Una vera doccia fredda quella del mancato via libera al consuntivo, soprattutto perché Melogli s’era detto tranquillo al termine dell’incontro del giugno scorso. Sembrava che la questione bilancio si fosse ricomposta. Invece nulla da fare. Adesso, però, l’ex primo cittadino rimette la palla in gioco, annunciando di aver redatto delle osservazioni già inviate a palazzo San Francesco nelle quali si affronta proprio la questione bilancio: “Contro questa delibera del 16 luglio scorso, abbiamo presentato osservazioni al Comune di Isernia da inviare alla Corte del conti e, penso, siano già state inoltrare ai magistrati. Che, ci auguriamo, vorranno riconvocarci e quindi riaprire di nuovo il contraddittorio”.
Melogli ci va giù pesante anche sulla questione delle multe da comminare agli amministratori: una decisione per nulla condivisibile secondo il primo cittadino perché non ce ne sono affatto i presupposti. “Sono senza parole di fronte a dichiarazioni di queste persone che nulla conoscono della legge. Dovrebbero sapere che l’azione di responsabilità nei confronti di amministratori esiste solo per dolo o colpa grave e nel caso di specie non ci sono nel modo più assoluto: il patto di stabilità è stato certificato dai responsabili dell’ufficio e dalla struttura. Il patto è qualcosa che viene curato direttamente dalla struttura e non dalla parte politica perché non siamo noi a disporre dei vari capitoli di spesa, ma sono i responsabili dei singoli settori che dispongono i pagamenti. Noi non facciamo nulla di tutto questo. Se chi parla avesse un minimo di conoscenza della macchina amministrativa non direbbe cose del genere”. Non si è fatta attendere la risposta del Pcl, uno dei principali propositori di sanzioni e di pagamenti da parte degli amministratori, qualora fosse accertato che abbiano causato problemi alle casse del Comune: “Ignora – dice Tiziano Di Clemente riferendosi all’ex sindaco – che il rendiconto di gestione deve essere la fotografia della situazione finanziaria reale e non una rappresentazione virtuale. Così continua ancora a dire che lui e il suo consulente fiduciario avrebbero fatto presunte “osservazioni”. Dimentica però che la Corte dei Conti e il commissario le hanno completamente ignorate”.