07:31Alzi la mano chi a Campobasso non conosce Piazza Vittorio Emanuele, faccia invece un passo avanti chi non saprebbe riconoscere villetta Flora o Piazza Cesare Battisti. La percentuale di errore, per chi vive in città o per chi ci è stato almeno un paio di volte, è davvero esigua. Sarebbe invece interessante scoprire quanti campobassani saprebbero, senza tentennamenti, indicare subito Piazza della Repubblica, Piazza Savoia e Piazza della Vittoria, ancora più difficile sarebbe individuare piazza Scarano. E se per assurdo un turista (sarà possibile solo tra qualche tempo) ci chiedesse: ‘‘‘‘scusi, dove si trova piazza Berardino Musenga?’ Quanti saprebbero dare una risposta? Nessuno. Nessuno potrebbe dare indicazioni. Non perché non conosciamo bene la città ma semplicemente perché, al momento, piazza Berardino Musenga non esiste; presto, però, così sarà chiamata Villa dei Cannoni. La piazza che sorge alle spalle del Municipio e che la storia ci dice essere stata ‘‘‘‘ritagliata’ dai vecchi orti botanici di quei conventi che si trovavano nelle vicinanze, è per questo motivo che nel rettangolo, l’unico ancora verde, ci sono tante varietà arboree. Il suo attuale nome deriva dal post prima Guerra Mondiale: lo spazio venne utilizzato per depositare i cannoni “Skoda” requisiti ai nemici. Lì, al centro della piazza, nello spettacolo di colori autunnali e primaverili, tra i tanti alberi veri ce n’è uno particolarissimo l’ ‘‘‘‘Albero dei sogni’ una scultura di Gino Marotta (che il primo cittadino proprio non riesce a farsi piacere perché la ritiene un simbolo della sinistra). Gli amministratori di Palazzo San Giorgio sono tutti concordi nel cambiare la denominazione della villa per dedicarla alla memoria dell’architetto Berardino Musenga (Campobasso, 1774 – Campobasso, 24 ottobre 1823) che ha progettato e ridisegnato la città nei primi dell’Ottocento. Con il Regio decreto del 1807 con cui si è creata la Provincia di Molise (tornata d’attualità dopo la Spending Review) ed è stata riconosciuta Campobasso quale capoluogo, si diede nuovo impulso alla città con la creazione di tutti quegli edifici pubblici indispensabili per la sopravvivenza amministrativa della stessa provincia. Il nuovo capoluogo cominciò a sorgere già nel primo decennio del XIX secolo e così i residenti, impazienti di allargare gli orizzonti e di uscire dall’antico recinto murattiano, chiesero di poter varcare i ‘‘‘‘confini’ del quartiere. Il governo non si oppose tanto che con il R.D. 25 agosto 1814 si autorizzò ‘‘‘‘la costruzione di un borgo fuori l’antico recinto delle mura verso la strada di Napoli secondo il progetto dell’architetto Berardino Musenga’. Quest’ultimo ideò una fantastica città giardino con uno stradario molto simile a quello attuale. E’ alla sua memoria, è al suo lavoro che l’amministrazione Di Bartolomeo vuole dedicare una piazza, uno dei luoghi più caratteristici della città, uno dei più conosciuti e forse quello che meglio degli altri incarna il suo ideale di città a misura d’uomo, ora ‘‘‘‘visitabile’ solo sui libri di storia.

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