Nel 1996, l’allora vescovo di Campobasso, monsignor Ettore di Filippo sognava di restituire alla città l’antica devozione verso il suo santo patrono: San Giorgio, uno dei primi martiri della cristianità, simbolo del trionfo del bene sul male. Un sogno che ha portato alla realizzazione della statua equestre che raffigura il santo nell’atto di sconfiggere il drago. Ma sull’opera in bronzo dell’artista di origini molisane Alessandro Caetani, si svilupparono, fin da subito, polemiche sulla sua possibile collocazione. In un primo momento fu posizionata all’interno della Cattedrale. Dal 2001, in seguito ad un difficile confronto con l’amministrazione del tempo, fu sistemata nell’androne del palazzo dove ha sede il Municipio. Ma nel progetto originario di monsignor di Filippo l’opera era stata pensata per essere ammirata in pieno centro cittadino. Oggi la diocesi e l’amministrazione comunale vogliono onorare questo antico desiderio del vescovo di Filippo collocando, finalmente, la statua del patrono in un luogo adeguato alla sua bellezza. In occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebrerà il 30 settembre a Campobasso, sarà finalmente posta in piazza Municipio. Il progetto richiede un certo sforzo economico da parte dell’amministrazione e pertanto si sta valutando, per sostenere l’iniziativa, anche il supporto di sponsor privati. La nuova collocazione necessita, infatti, della costruzione di un piedistallo, il cui progetto sarà curato dall’ufficio urbanista del Comune, e di nuovi ulteriori elementi decorativi realizzati dal maestro Caetani che andranno ad avvolgere il basamento, oltre ad un sistema di illuminazione. Il costo complessivo del progetto dovrebbe aggirarsi intorno ai ventimila euro, ma gli ultimi aspetti tecnici sono ancora in fase di definizione. L’obiettivo dell’intera operazione è restituire la giusta importanza alla figura del santo patrono. Il culto di S. Giorgio a Campobasso, infatti, pur avendo origini antiche è stato lentamente abbandonato. Dalla metà del 1300, infatti, il fulcro delle attività economiche e religiose della cittadina medievale si spostarono dall’area del Castello verso la piana, trasferendo il centro della vita religiosa e civile del borgo, dalla chiesa di S. Giorgio a quella di S. Leonardo. Lì si costituì una confraternita in onore del Corpo di Cristo per far si che i fedeli potessero rendere solenne il giorno del Corpus Domini. E’ in questo evento storico che risiede la perdita del primato della chiesa di S. Giorgio e del culto del santo patrono nella mente e nel cuore dei campobassani a favore di altre festività più sentite. Riportare l’attenzione su San Giorgio, restituendo alla città l’opera che lo raffigura e che per troppo tempo è stata nascosta nell’androne del palazzo comunale, è dunque, un passo importante verso il recupero di una tradizione culturale e religiosa di grande valenza storica per l’identità dei suoi abitanti.