L’hanno definita una scena da avanspettacolo, una parodia, una commedia di cui Di Bartolomeo è il regista e l’attore principale. Quando ormai manca solo un giorno alla fatidica riunione capitolina tra i rappresentanti del Viminale e il Miur, il centrosinistra al completo (mancava solo Costruire democrazia ma c’era l’Idv) hanno radunato la stampa per fare ancora una volta il punto della situazione e per chiedere al sindaco di tornare sui suoi passi su una decisione “che ormai gli è sfuggita di mano”. Ne è convinto Augusto Massa che è stato sindaco e presidente della Provincia e che quindi ben conosce la normativa legata alla sicurezza degli edifici scolastici. “Non è una decisione che poteva prendere da solo, andava condivisa con il presidente della Provincia, con il Prefetto, con i dirigenti e con i Vigili del Fuoco. Non vogliamo assolutamente – continua Massa- sminuire il problema dell’agibilità antincendio ma in effetti è un problema di second’ordine, ed poi bisogna vedere scuola per scuola perché ognuna ha delle problematiche diverse. Prendiamo la Jovine per esempio che è la scuola più giovane della città, sicura dal punto di vista sismico ma senza i documento relativi all’accatastamento. Insomma ci sono delle questioni che sembrano e sono meno importanti e comunque non così fondamentali da tenere le scuole chiuse. Se poi invece tutto questo polverone è stato alzato per altri fini, per poter sforare il patto di stabilità allora ben venga perché è certamente impossibile pensare che in una situazione del genere un’amministrazione possa tirar fuori un milione di euro, tanto per fare un esempio, per mettere in sicurezza le strutture. Ma è comunque un discorso che andava affrontato diversamente, inglobando anche l’Anci visto che non si tratta solo di Campobasso, Non voglio creare nessuno scontro – aizza Massa – ma il prefetto poteva revocare quell’ordinanza. E a chi ci rimprovera di non aver fatto nulla quando eravamo al governo del Comune rispondo che all’epoca abbiamo avviato una serie di iniziative che andavano in questa direzione. D’altronde della sicurezza delle scuole si è cominciato a parlare concretamente dopo il terremoto del 2002 e in quegli anni abbiamo fatto tutto quello che è stato necessario fare certo molto è rimasto da fare, ma visto che le scuole non avevano quel certificato nemmeno l’anno scorso, né due anni fa, perché Di Bartolomeo le ha chiuse solo ora? Credo – conclude Massa – che questo sia solo un aspetto della sicurezza e che ci sia ancora molto da fare in questa direzione sono però convinto che il tema sia diventato un po’ lo sfogatoio per buttare dentro una serie di problemi e di difficoltà, altro che la tenere a cuore la pelle dei bambini!”.