A Campobasso tornano questa mattina in aula gli studenti di materne, elementari, medie e superiori con due settimane di ritardo rispetto alla data indicata dal Ministero della Pubblica Istruzione. L’11 settembre, infatti, il sindaco Di Bartolomeo aveva chiuso quasi tutti gli istituti scolastici ricadenti sul territorio comunale perché sprovvisti del Cpi, il certificato di prevenzione incendi. La presa di posizione del primo cittadino aveva sollevato un vespaio di polemiche e del ‘‘caso Campobasso’ s’era occupata anche la stampa nazionale. Miur e Viminale avevano anche convocato un vertice interministeriale dopo del quale il ministro Passera aveva annunciato: fuori dal patto di stabilità i soldi per la messa in sicurezza delle scuole. Sostanzialmente il risultato cercato a ogni costo da Di Bartolomeo che al primo punto del suo programma aveva posto proprio la sicurezza scolastica. Oggi dunque si torna a scuola ma per i genitori e per molti sindacati, per gli alunni e per gli oppositori, rispetto all’11 settembre nulla è cambiato: le scuole che non avevano certificato non lo avranno neppure questa mattina. Di Bartolomeo, dal canto suo, oltre alla concessione di Passera ha ottenuto qualche soldino dalla Regione per operare sugli edifici durante le vacanze di Natale e durante la prossima pausa estiva. A giorni, inoltre, lo Iacp gli concederà l’uso della Casa dello Studente in cui troveranno accoglienza gli alunni del terzo circolo didattico. Insomma, la scelta di Di Bartolomeo non rende le scuole più sicure ma concede al Comune di programmare i prossimi interventi, con buona pace di tutti. Al termine della vicenda resta l’irritazione per dichiarazioni e scelte del sindaco di alcune istituzioni e di molte autorità perché il primo cittadino di Campobasso ha scontentato il Prefetto (in difficoltà rispetto al Viminale), il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Foderà, spesso chiamato in causa in questa vicenda, il governatore Iorio (accusato di non aiutare economicamente il capoluogo), del presidente della Provincia, dei genitori, dei ministri. E resta un certo imbarazzo anche nella minoranza di Palazzo San Giorgio. Se non altro ‘‘Fuciliere’ ha dimostrato di avere tantissimo coraggio.