Il fuciliere non perde nemmeno un colpo delle sue munizioni e in un’intervista a Teleregione mira nel bersaglio il centrodestra, quelli che una volta sembravano i suoi stretti collaboratori e anche chi siede a Palazzo Moffa. Salva solo i cittadini, la sua gente, e naturalmente Campobasso “La città che amo più di ogni altra cosa”. La questione è sempre la stessa: in Comune c’è chi lo accusa di essere un accentratore, un decisionista, un sindaco che collabora poco con la sua squadra. Di Bartolomeo però non si perde d’animo e a chi lo ritiene responsabile dello sfaldamento all’interno della maggioranza risponde senza peli sulla lingua: “A tutte le persone che contestano il mio operato vorrei solo suggerire di contestarmi con i fatti, e proprio a loro chiedo che cosa hanno fatto in questi tre anni di amministrazione? Quando certe persone mi accusano di fare tutto io, non fanno altro che dire la verità, perché l’atto pratico sono da solo, faccio sempre tutto io perché non ho l’aiuto di nessuno e se un giorno dovessero fare un film sulla mia vita ‘‘Solo’ sarebbe il titolo più appropriato”. E chiaro che Di Bartolomeo si riferisce a Pascale che lo ha accusato ma che ha avuto anche il coraggio di rimettere nelle sue mani quegli incarichi che lo stesso sindaco gli aveva affidato. “Alla riunione di maggioranza mio sono presentato con le dimissioni perché ho detto ai ragazzi di essere stanco e di non riuscire più a sopportare questo stato di cose: finché mi contestano dalle opposizioni ci sto ma quando le contestazioni mi arrivano dalla mia maggioranza, da chi viene in Comune cinque minuti al giorno e poi scappa non ci stop, ci resto male”. Sulla questione della ricandidatura dopo l’equivoco del Mario Pagano. “Rispondevo al presidente del Consiglio Pietracupa che mi aveva dato dello showman, ma nessuno del Consiglio regionale si è alzato in piedi per dare solidarietà a questo sindaco. Mi ritengono una pietra di inciampo e tutti inciamperanno su di me.”. A di Bartolomeo poca importano le logiche di partito o quello che potrebbe pensare nel centrodestra sulla sua ricandidatura. “Perché –continua Di Bartolomeo – esiste ancora un centrodestra? Se il partito non vorrà mi ricandiderò da solo. E’ la gente che mi ricandida, è la città che deve fare il mio nome. Se i campobassani riescono a immaginare tutto quello che ho fatto io sarò in Comune di nuovo.. Se poi avrò la benedizione dei partito ben venga altrimenti mi basta l’amore della gente”.