Una richiesta ufficiale di costituzione di un tavolo permanente tra la scuola e i rappresentanti dei genitori è stata formalizzata alla presidente dell’istituto “D’Agnillo” di Agnone. L’iniziativa è dei rappresentanti dei genitori degli alunni che sollecitano la dirigente Camperchioli ad avere un confronto continuo dopo l’introduzione, ad anno scolastico avviato, dell’ormai famigerata settimana corta che sta creando disagi e problemi soprattutto agli alunni pendolari delle frazioni di Agnone e dei centri limitrofi.
«Facendo seguito all’esigenza emersa nel corso dell’ultimo incontro “Scuola-Genitori” ed alle ultime vicende legate all’introduzione della settimana corta, con la presente si chiede di procedere con urgenza alla costituzione di un tavolo permanente scuola-famiglia» si legge nel documento approntato dai genitori e protocollato in queste ore in segreteria. Non una richiesta, dunque, ma quasi un ordine perentorio dato dai genitori alla dirigenza scolastica. E leggendo oltre il documento firmato dai rappresentanti dei genitori e fatto circolare si apprende che, incredibilmente, la scuola in questione non ha attualmente un consiglio di istituto. «La costituzione del tavolo in oggetto, – continua la nota dei genitori – come più volte osservato, permetterebbe tra l’altro di sopperire all’attuale mancanza del Consiglio di istituto». Nero su bianco i genitori della “D’Agnillo” dichiarano che la scuola non ha il Consiglio di istituto, un organismo invece obbligatorio per legge. Il Consiglio d’istituto, ai sensi dell’art. 10 del testo unico in materie di istruzione, è l’organo locale e collegiale di rappresentanza presente in tutte le scuole d’Italia, ma non in quella di Agnone evidentemente, ed al quale è affidato il governo economico-finanziario della scuola. Negli organi collegiali, escluso il Collegio dei docenti, è sempre prevista la rappresentanza dei genitori; questa presenza è utile al fine di garantire sia il libero confronto tra tutte le componenti della scuola, sia il raccordo tra scuola e territorio. Ed è proprio un genitore a presiedere il Collegio di istituto infatti. E guarda caso tra i compiti dell’organo collegiale c’è l’approvazione del piano triennale dell’offerta formativa, oltre a deliberare sul calendario scolastico. L’incredibile e inaudita assenza del Collegio di istituto e l’inopinata introduzione della settimana corta ad anno scolastico avviato e dopo il rientro dalle vacanze natalizie sembrano essere collegate da una certa logica, dunque, sia pure poco trasparente. A pensar male verrebbe da sospettare che la scuola non ha un collegio di istituto proprio perché l’introduzione della settimana corta sarebbe dovuta passare preventivamente sotto la lente di quell’organo presieduto da un genitore. Ma siamo nel campo delle supposizioni. Il dato certo è che la scuola non ha il Collegio di istituto, come invece previsto dalle normative vigenti. Un “giallo” che magari la preside Camperchioli potrebbe aiutare a chiarire. Tornando alla richiesta del tavolo di concertazione, i genitori ne sollecitano la convocazione al fine di «realizzare un processo partecipativo e sinergico che consentirebbe una condivisione su alcune scelte ritenute fondamentali per la crescita dei nostri figli». E, continua la nota, «di individuare nuove esigenze e progettualità che porterebbero senz’altro la scuola ad essere ancora più vicina ai bisogni reali degli studenti e nel contempo maggiormente appetibile a livello territoriale». «Ci piace pensare l’attivazione del tavolo richiesto, – scrivono i genitori rivolgendosi alla preside – come l’apertura di un nuovo “laboratorio di idee” dove scuola e famiglia, in relazione alle proprie competenze, possano contribuire a realizzare una proposta formativa ancor più completa e all’avanguardia, includendo progetti di potenziamento sull’arte, il teatro, la cultura, lo sport, il multilinguismo, la fotografia, l’informatica avanzate». L’obiettivo dei genitori, dunque, è quello di contribuire, come prevede la legge, a creare una «scuola che, malgrado posta in un’area interna e marginale, possa rappresentare anche un attrattore per il nostro paese divenendo maggiormente attraente anche per gli studenti dei territori limitrofi».